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Fisco, evasione record in Sicilia Al via una stretta sui controlli

Il direttore regionale nell’Isola dell'Agenzia delle Entrate, Castrenze Giamportone annuncia verifiche serrate. Nel mirino studi di settore o all'emissione dello scontrino fiscale. "Il controllo sui conti correnti uno marcia in più nelle verifiche"

PALERMO. Controlli fiscali più serrati. Gli ispettori del Fisco e la Guardia di Finanza intensificheranno le verifiche anche in Sicilia. Soprattutto le attività commerciali. A confermarlo è il direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate, Castrenze Giamportone. Gli interventi saranno mirati.

ALLA LUCE DEI BLITZ DI CORTINA E MILANO IN SICILIA COME SI AGIRÀ?
«Noi abbiamo sempre svolto i controlli che sono stati fatti recentemente in altre parti d'Italia. Programmiamo un certo numero di controlli relativi a studi di settore o all'emissione dello scontrino fiscale. Noi nei prossimi giorni faremo controlli più incisivi sul territorio regionale, perché abbiamo obiettivi monetari da raggiungere più alti rispetto agli anni precedenti».

QUAL È L'ENTITÀ DEL FENOMENO DELL'EVASIONE FISCALE IN SICILIA?
«In Sicilia si verifica un'evasione più ampia rispetto al nord, nel senso che lì è maggiore l’evasione in termini monetari. In Sicilia, invece, c'è un'evasione più diffusa, ma l'importo è minore alla media nazionale per via della situazione di povertà. L'Agenzia delle Entrate in Sicilia ha effettuato, nel 2010, 60 mila controlli, incassando oltre 500 milioni di euro. Hanno riguardato 40 mila persone fisiche, 19 mila imprese di piccole dimensioni e quasi mille di medie dimensioni. Abbiamo controllato anche 20 aziende di grandi dimensioni, cioè con volume d'affari superiore a 100 milioni di euro».

DOPO LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA MANOVRA MONTI, QUALI SONO GLI NUOVI STRUMENTI A VOSTRA DISPOSIZIONE?
«La lotta all'evasione diventa sempre più mirata e qualificata grazie anche alle nuove regole sulla tracciabilità dei pagamenti e sul controllo delle movimentazioni dei conti correnti. Stiamo lavorando, inoltre, al nuovo redditometro. Questo strumento ci permette di raffrontare quanto dichiarato dal contribuente con le spese effettivamente sostenute. Vengono prese in considerazione oltre 100 voci di spesa, rappresentative di tutti gli aspetti della vita quotidiana. Si possono aggregare in 7 categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, attività sportive e ricreative e cura della persona, altre spese significative, investimenti immobiliari e mobiliari netti».

E COME SARÀ SVILUPPATA LA TRACCIABILITÀ DEI COMPENSI?
«La limitazione all'uso del contante per importi superiori a mille euro consente di tracciare i pagamenti mediante una diffusa canalizzazione dei flussi finanziari verso gli archivi contabili degli enti creditizi e finanziari, i cui dati e informazioni sono facilmente reperibili in caso di indagini. Strumenti che lascino traccia della transazione avvenuta. Anche le movimentazioni bancarie saranno sotto l'occhio del Fisco. Da oggi gli istituti di credito comunicano in automatico all'Agenzia delle Entrate tutte le informazioni relative ai rapporti finanziari dei propri clienti. Se, quindi, in passato il controllo sui conti correnti di un soggetto avveniva successivamente all'avvio di un’attività di accertamento, adesso l'Agenzia delle Entrate può farlo anche prima di avviare un'indagine, con l'obiettivo di selezionare i contribuenti che saranno successivamente sottoposti a controllo».

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