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Costa, naufraghi siciliani: risarcimento ridicolo

Il comitato dei passeggeri dell’Isola che si trovavano sulla Concordia non accetta la proposta della compagnia di navigazione. "Non c'è proporzione tra le sofferenze subite per la colpa e la leggerezza dell'azienda e la misera somma oggi proposta"

PALERMO. "Non accetteremo le proposte ridicole della Costa per i risarcimenti". A dirlo è Giuseppe Lanzafame, presidente del Comitato dei Naufraghi Siciliani della Concordia, che si dice "indignato, sia per l'offerta di 11 mila euro formulata da Costa, sia perché 16 organizzazioni che dovrebbero tutelare i consumatori e sono finanziate con i contributi dello Stato hanno accettato una offerta del genere".
La moglie e le giovani figlie di Lanzafame sono scampate al naufragio della Costa Concordia e il presidente del Comitato punta il dito contro la poca preparazione del personale di bordo e i ritardi della Costa nelle operazioni di salvataggio. "Come comitato naufraghi siciliani - dice - facciamo presente che non c'é proporzione tra le sofferenze subite per la colpa e la leggerezza della Costa Crociera e la misera somma oggi proposta. L'offerta è nata da una trattativa sbrigativa, quasi da mercato, e sembra fatta apposta per approfittare dei soggetti più deboli, quelli, cioé, che hanno perso tutto, soldi, vestiti, valigie ed anche la speranza di una bella vacanza. Con questa proposta indecente, Costa sembra volerci dire che o vi prendete 11 mila euro oppure mi dovete fare causa e poi non c'è niente di sicuro".
Ma secondo Lanzafame la realtà è ben diversa: "anche se si accetta l'offerta di Costa si può chiedere dopo lo stesso un ulteriore risarcimento se ci si dovesse ammalare successivamente o se i nostri figli non riusciranno a dormire la notte per lo shock subito. Non sono obbligati ad accettare inoltre anche coloro che hanno firmato un accordo con una associazione di consumatori che ha condiviso l'offerta di Costa, e se rinunziano, nessuno potrà chiedere loro neanche un euro per spese legali".
L'avvocato Francesco Fiorillo che assiste e difende il Comitato Naufraghi Siciliani fa presente che "l'unico limite al risarcimento è costituito dal danno e dal pregiudizio subito che deve essere valutato singolarmente. Comunque sia la somma concordata con Costa da alcune associazioni di Consumatori rappresenta un insulto per chi è stato vittima della tragedia".

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