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Agroalimentare, Catania: "Misure per tutelare made in Italy"

Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sede del Mipaaf. Sei milioni saranno investiti nella pesca

ROMA. “Non c’è mai stato un approccio così radicale alle questioni relative ai rapporti interni alla filiera agroalimentare come quello che abbiamo impostato attraverso il pacchetto di misure contenute nel decreto sulle liberalizzazioni. Abbiamo cercato di intervenire nel sistema, contrastando quei comportamenti che producono squilibri nella filiera, tutelando così le piccole e medie imprese che spesso si trovano in una situazione di sofferenza per il dilatarsi eccessivo dei termini di pagamento da parte dei soggetti forti. Ci siamo impegnati anche a rimodulare il sistema degli incentivi per il fotovoltaico, eliminando quelli per la collocazione dei pannelli sui terreni agricoli e implementando gli aiuti per l’installazione sulle serre o sui fabbricati rurali. In merito alle dismissioni dei terreni demaniali abbiamo, tra le altre cose, riscritto la norma del novembre scorso, vincolando in modo netto e duraturo, per almeno 20 anni, la destinazione d’uso agricolo dell’appezzamento”.
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, durante la conferenza stampa che si è tenuta nella sede del Mipaaf, nel corso della quale sono state illustrate le misure per il settore agroalimentare inserite nel decreto sulle liberalizzazioni.
“Con le nuove norme – ha aggiunto Catania – vengono anche introdotti interventi di carattere economico per risolvere situazioni di sofferenza nell’accesso al credito, soprattutto nelle zone del Paese economicamente più svantaggiate. Abbiamo quindi recuperato disponibilità finanziarie per attivare misure di settore o di filiera, che interesseranno anche il comparto della pesca. A breve, però, torneremo a intervenire sull’agroalimentare, con quello che viene definito il ‘decreto Semplificazione’. Anche lì sarà introdotto un pacchetto di articoli che tenderà ad alleggerire il peso degli oneri amministrativi e burocratici che gravano sulle imprese, snellendo anche i rapporti di comunicazione tra, ad esempio, l’Agea da un lato e la Pubblica amministrazione dall’altro. Nel giro di 25-30 giorni, infine – ha concluso il Ministro Catania – c’è l’intenzione di partire con un disegno di legge che conterrà norme relative al settore per il rilancio e la tutela del ‘Made in Italy’, anche sul versante delle sanzioni penali da applicare”.
“Abbiamo destinato i rientri dei mutui concessi, nell’ambito del credito peschereccio, a iniziative per lo sviluppo del settore attraverso convenzioni, assistenza tecnica e agevolazioni per l’accesso al credito. Tutto ciò in un quadro di procedure semplificate e trasparenti”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato questa mattina, durante la conferenza stampa in cui ha illustrato il ‘pacchetto agroalimentare’ inserito nel decreto liberalizzazioni, i contenuti della misura per la pesca che prevede l’attivazione di convenzioni per lo sviluppo della filiera ittica.
“Sono stati così indirizzati circa 6 milioni di euro allo sviluppo del settore. Il Ministero sta inoltre lavorando – ha aggiunto Catania - per definire delle misure che consentano di attivare la spesa dei fondi già assegnati alla pesca, per arricchire il pacchetto di interventi per la crescita del comparto”.
“La pesca italiana – ha concluso il Ministro - è parte della pesca europea. Non esistono dunque margini per modificare i regolamenti comunitari, ipotizzando deroghe di varia natura. Invito perciò tutti i soggetti interessati a non farsi promotori di proposte che possano generare aspettative ingiustificate nei nostri pescatori. Voglio infine confermare anche in questa circostanza il mio impegno per condurre un negoziato leale e serrato nell’ambito della Riforma della Politica comune della pesca (PCP), affinché la pesca italiana, nelle nostre Regioni e nel Mediterraneo, trovi nuove energie per il suo futuro e per la tutela delle risorse biologiche, senza le quali non esisterebbe”.

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