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"Palermo bella e devastata"

Luisa Latella, prefetto di Vibo Valentia, è stata nominato commissario straordinario del Comune di Palermo, dopo le dimissioni del sindaco Cammarata. "Per me sarà un onore lavorare nella quinta città d’Italia. Mi auguro di lasciare un segno positive"

PALERMO. «Ho accettato l’incarico con spirito di servizio. Felice di poter lavorare a Palermo, città bellissima, come tutto il nostro Sud, bello e devastato». Sono parole di Luisa Latella, qualche minuto dopo che le agenzie di stampa battono la notizia che lei è il commissario straordinario del Comune scelto dal presidente della Regione Lombardo per traghettare Palazzo delle Aquile dall’era Cammarata alle elezioni della prossima primavera.
La raggiungiamo al telefono alla prefettura di Vibo Valentia poco dopo una riunione su una delle tante emergenze della provincia calabrese. In quel capoluogo è prefetto dal settembre 2009. «Sarà la prima volta che lavoro in Sicilia - aggiunge il prefetto Latella -. Palermo? La conosco da turista ma soprattutto per lavoro. Molte volte sono stata lì per riunioni, vertici, incontri. Per questioni legate soprattutto alla legalità e alla gestione dei beni confiscati». Un aspetto, quest’ultimo, che il neo commissario straordinario del Comune conosce molto bene. E ne ha dato prova anche a Vibo Valentia conducendo con successo una battaglia per creare a Limbadi, piccolo comune della provincia di Vibo Valentia, un’università dell’antimafia nei locali confiscati a una delle cosche della ’ndrangheta più aggressiva, quella dei Mancuso.
Aggiunge: «Siamo ormai nella fase finale della progettazione, poi l’opera va in gara. Ne verrà fuori una scuola per tutti coloro che vogliono lavorare per l’antimafia». Riprende: «Credo che la gestione dei beni confiscati è un argomento da non sottovalutare anche per una città come Palermo. Ci sono moltissime opportunità per sfruttare sia fondi nazionali che comunitari. Bisogna solo lavorarci sodo e i beni tolti ai clan possono diventare fonti di ricchezza e simboli importanti per quei territori minacciati dalla criminalità organizzata. Le difficoltà ci sono, è vero, ma si possono superare».
E conclude: «Per me sarà un onore lavorare nella quinta città d’Italia. Mi auguro di lasciare un segno positivo».
L’intera intervista sul Giornale di Sicilia in edicola oggi.

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