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Palermo, l'università assume 12 dottorandi: pagati coi fondi per la ricerca

Previsti contratti triennali: nove a Ingegneria e tre a Lettere. Il bando pubblicato a fine dicembre. Per le domande di partecipazione alla selezione c'è tempo fine alla fine di gennaio

PALERMO. L’Università assume dodici ricercatori, nove a Ingegneria e tre a Lettere e - per la prima volta in numero così rilevante - non li paga con finanziamenti ministeriali o europei ma con fondi prodotti dalla stessa ricerca. Un inedito che per il rettore Roberto Lagalla segna una svolta, quella della «ricerca che produce anche risorse e si autofinanzia». L’inversione di tendenza viene sottolineata anche dal preside di Ingegneria Fabrizio Micari, ed è l’altra novità della ricerca che sebbene per poco tampona i suoi tagli: «Quest’anno l’Ateneo ha perso complessivamente sette milioni di finanziamenti ministeriali anche a causa di parametri di valutazione ormai superati che risalgono al passato, quando Palermo produceva poco nella ricerca, ora questo parziale autofinanziamento rappresenta un segnale positivo che potrebbe indicare l’inizio di un nuovo percorso». Ed è uno schema che cambia, dal ”ricevo soldi e ricerco“ al ”ricerco e pago altra ricerca“. Il bando per l’assunzione dei dodici ricercatori è stato pubblicato a fine del mese di dicembre, le domande di partecipazione alla selezione vanno inviate entro fine gennaio. Possono partecipare i laureati che hanno già conseguito il dottorato di ricerca e abbiano pubblicazioni e competenze nei settori specifici richiesti dal bando. Entro maggio i nuovi ricercatori saranno al lavoro. I tre bandi per la facoltà di Lettere riguardano l’ambito filosofico e uno in particolare è sull’infomatica applicata all’area umanistica. I nove ricercatori universitari che saranno assunti a Ingegneria si ritroveranno a lavorare nel settore della mobilità elettrica e dei nuovi tipi di batterie, nella progettazione di aliscafi, nella meccanica aeronautica e nell’idraulica. Ma ecco da quale tipo di ricerca arrivano i fondi che serviranno per assumere i nuovi ricercatori. Lo spiega il preside di Ingegneria, «si tratta di risorse che derivano da progetti di ricerca che l’Università ha espletato con aziende del territorio - spiega Fabrizio Micari - per esempio alcuni ricercatori di Ingegneria hanno lavorato con l’Alenia e questa collaborazione ha ottenuto un finanziamento nazionale, ebbene, una parte di questo finanziamento verrà utilizzato per l’assunzione di un ricercatore, ma anche per erogare alcuni assegni di ricerca». Le assunzioni dei ricercatori saranno triennali. E tenuto conto che un ricercatore costa circa 150.000 euro nel triennio, nell’Ateneo penalizzato dal taglio generale dei finanziamenti ci sarà quest’anno un reintegro di 600.000 euro: la ricerca 2012 recupera una parte del taglio subito.

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