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Incendio pizzeria, Impastato: "Per perizia di parte è doloso"

Lo dice Giovanni, il fratello di Peppino, riferendosi al rogo scoppiato nel magazzino della sua pizzeria. "Voglio sapere la verità, si apra un'inchiesta". Secondo quanto accertato dai Vigili del fuoco, la causa sarebbe stata accidentale e originata da un corto circuito

PALERMO. "Si apra un'inchiesta per incendio doloso, voglio sapere cosa è veramente successo nel mio locale. Non debbo e non posso continuare a sopportare depistaggi in eterno: prima sulla morte di mio padre, poi su mio fratello, e ora sull'incendio scoppiato lo scorso 9 dicembre».  Lo dice Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, il militante di Democrazia proletaria ucciso nel 1978, riferendosi al rogo scoppiato nel magazzino della sua pizzeria. Secondo quanto accertato dai Vigili del fuoco, la causa sarebbe stata accidentale e originata da un corto circuito.
 


Una conclusione che, però, non convince Impastato: «Il 29 dicembre alle 11 ci sarà una conferenza stampa al centro Impastato, in via Villa Sperlinga, - spiega - dove presenteremo
una perizia tecnica di parte che stabilisce l'origine dolosadell'incendio che non è partito dai motori della cella frigorifera, ma due - tre metri più avanti». «Abbiamo poi trovato le bombole della cucina - aggiunge - allineate in fila indiana e spostate rispetto alla loro posizione originaria.
Nella perizia parleremo di queste ed altre incongruenze che non possono fare pensare a un incendio accidentale». La pizzeria è spesso sede di incontri e dibattiti antimafia, «Un presidio di
legalità che però adesso è distrutto, ci saranno almeno 50mila euro di danni - prosegue - speriamo di ripartire in tempo per la stagione estiva, proprio quest'anno avremmo voluto iniziare a febbraio le nostre attività. Ma ora chiedo solo di andare a fondo, avere verità, controllare un territorio trascurato»

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