MESSINA. Il Tar di Catania, ha accolto l'istanza cautelare proposta dal legale dei sette vigili del Fuoco di Messina, licenziati recentemente dal Ministero dell'Interno dopo cinque anni di servizio, per un presunto errore nell'espletamento di un concorso. Il tribunale amministrativo ha ritenuto l'esistenza di estrema gravità e urgenza che giustifica l' immediata riammissione in servizio dei pompieri licenziati sino alla riunione del Collegio fissata per l'11 gennaio. Il provvedimento è stato preso anche in considerazione della sussistenza di obiettive esigenze operative del Corpo dei Vigili del Fuoco in questo periodo caratterizzato da gravi e ricorrenti fenomeni alluvionali.
Il Tar ha rilevato che il ricorso merita un approfondimento da parte dell'intero Collegio considerati i vari e delicati principi richiamati, anche di ordine costituzionale. I sette vigili erano arrivati nei primi posti ad un concorso e avevano lavorato per cinque anni ottenendo anche importanti riconoscimenti per il lavoro svolto durante l' alluvione di Giampilieri. Altri candidati che avevano partecipato al concorso avevano però presentato ricorso al Ministero perché, secondo loro, alcuni vincitori non possedevano i requisiti previsti. Il ministero si è opposto ma recentemente ha perso al Tar contro i ricorrenti e ha dovuto notificare il licenziamento ai sette pompieri di Messina.
Vigili del fuoco licenziati a Messina: il Tar accoglie l'istanza
Erano stati licenziati recentemente dal Ministero dell'Interno dopo cinque anni di servizio, per un presunto errore nell'espletamento di un concorso. Il tribunale amministrativo ha ritenuto l'esistenza di estrema gravità e urgenza che giustifica l' immediata riammissione in servizio dei pompieri
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