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Saponara, pompieri licenziati mentre scavano nel fango

Secondo il ministero dell'Interno sette vigili del fuoco non hanno i requisiti per svolgere il loro ruolo. Colpa di un errore nella graduatoria

MESSINA. Per le vittime delle alluvioni messinesi sono eroi, persone che danno l'anima per gli altri come hanno fatto a Giampilieri e Saponara, lavorando in mezzo al fango per giorni e notti interi senza prendere neanche gli straordinari. Ma, dopo una lunga trafila di ricorsi, appelli, ora per il ministero dell'Interno sette vigili del fuoco non possono ricoprire il loro ruolo, non hanno i requisiti o meglio ne hanno meno di altri sette che sono arrivati dopo di loro nel concorso del 2006. I pompieri Sergio Impellizzeri, 31 anni, Ivan Castelli, 28 anni, Ivan Parasiniti, 28 anni, Francesco Bottari, 38 anni, Daniele De Vardo, 34 anni, Gaetano Bellamacina, 38 anni, Francesco Cuciti, 31 anni, tutti di Messina o della provincia, hanno perso l'ultimo ricorso al Tar di Catania che ha confermato che devono scendere di graduatoria nel concorso che avevano vinto cinque anni fa. A Bellamacina e Cuciti la notizia del licenziamento è stata comunicata mentre lavoravano per trovare i corpi delle vittime dell'alluvione a Saponara, nel novembre scorso, scavando tra tonnellate di fango.
 "Io e Bellamacina - dice Cuciti - eravamo nella frazione di Scarcelli di Saponara per fare oltre il nostro normale lavoro 12 ore in più per l'emergenza per trovare il corpo di una delle vittime: Luigi Testa. Ci hanno chiamato e ci hanno comunicato di rientrare perché ci dovevano notificare il licenziamento". "Non riusciamo a spiegarci come sia accaduto - aggiunge Cuciti - noi siamo stati vincitori di un concorso nel 2006, abbiamo fatto l'esame regolarmente, sia i test orali che fisici, e hanno controllato più volte i nostri requisiti e ci hanno detto che eravamo idonei. Abbiamo poi fatto un corso di formazione a Roma a Capannelle e poi siamo stati assunti come vigili del fuoco e trasferiti al distaccamento di Lipari - conclude -. Quando abbiamo saputo dei ricorsi degli altri concorrenti, più volte ci siamo rivolti al ministero e ci hanno detto di non preoccuparci. Ora come beffa finale ci hanno comunicato che non ci daranno lo stipendio, né la tredicesima questo mese. Abbiamo presentato un nuovo ricorso al Tar di Catania, ma siamo molto delusi".
"Solo la gente c'é stata vicina, hanno visto quello che abbiamo fatto a Giampilieri, Scaletta, San Fratello e Saponara senza percepire nemmeno lo straordinario- conclude-. Questo lavoro si fa con il cuore e noi ci siamo comportati sempre così. Ora però abbiamo famiglie e figli e non sappiamo come farli vivere e pagare il mutuo".
Non si dà pace anche Sergio Impellizzeri."E' uno scandalo a me e ad un altro collega addirittura i requisiti sono stati controllati più volte -precisa- perché in prima battuta non ci avevano ammesso al concorso ma poi si sono ricreduti e ci hanno fatto partecipare. Nonostante tutto ora c'é stata questa sentenza discutibile. Noi ci siamo impegnati sempre moltissimo abbiamo ricevuto elogi, encomi e benemerenze, abbiamo salvato la vita a delle persone e abbiamo costruito anche il campo per i profughi a Chinisia a Trapani. Alcuni di noi che erano vincitori di altri concorsi hanno abbandonato le altre opzioni per fare il vigili, altri che già lavoravano da altre parti si sono licenziati e ora non sappiamo come vivere. Confidiamo nella magistratura, speriamo ci dia ragione".
Dispiaciuto il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Salvatore Rizzo."Mi dispiace per loro, anche se non li conosco  tutti direttamente, non possiamo però entrare nel merito. Io spero che ci sia la possibilità di assumerli tutti, sia quelli che lavoravano per noi che quelli che hanno vinto il ricorso".

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