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Camorra, arrestato Zagaria

Il superlatitante, re dei Casalesi, si nascondeva in un bunker a Caserta. Era latitante da 16 anni

ROMA. Il superlatitante della camorra Michele Zagaria è stato arrestato dalla polizia.  Il boss del clan dei Casalesi, è stato scovato dalla squadra Mobile di Caserta, all'interno di un covo individuato dai giorni scorsi all'interno di un'abitazione di Casapesenna. Era latitante dal 1995. Tra il bunker sotterraneo e il pavimento dell'abitazione vi erano cinque metri di cemento armato.
Michele Zagaria, nato il 21 maggio 1958, è soprannominato "Capastorta" ed era da tempo considerato l'ultimo grande latitante dei Casalesi. E' nato a San Cipriano d'Aversa, in provincia di Caserta ma è residente a Casapesenna (Caserta). Era ricercato dal 1995. La sua specializzazione è il settore edile ed è accreditato di grande capacità manageriale. E' stato in grado di mettere insieme, in un giorno di chiusura delle banche, 500 mila euro per l'acquisto di un immobile a Parma.
Le sue imprese casertane sono riuscite ad imporsi sul mercato nazionale non solo praticando prezzi concorrenziali ma anche garantendo costantemente sui cantieri uomini e mezzi e tempi ridotti per la realizzazione delle opere. In uno dei processi che lo hanno visto imputato, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione anche il suocero di Pasquale Zagaria, Sergio Bazzini, imprenditore di Parma del settore del cemento, con interessi a Milano, Parma e Cremona.
Gli investigatori ritennero Bazzini - del quale Zagaria aveva sposato la figliastra - una testa di legno del boss per controllare gli interessi del clan tra Emilia Romagna e Lombardia. Il "feudo" di Zagaria è il triangolo tra Casapesenna, San Cipriano d'Aversa e Casal di Principe, dove il boss è proprietario di un impero di milioni di euro accumulati con la droga, le estorsioni ed il controllo degli appalti. Il potere del boss si fonda proprio sul controllo del territorio. "A partire dal 2001 e fino a poco prima del mio arresto - ha messo a verbale un pentito dei Casalesi, Emilio di Caterino - per le grosse estorsioni, qualunque fosse il territorio in cui esse avvenivano e qualunque fosse la fazione dei Casalesi che aveva il controllo di quel territorio, il denaro comunque arrivava a Michele Zagaria, il quale provvedeva a distribuirlo fra tutti".

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