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Politici indagati, Castiglione: "Serve patto d'onore"

Il coordinatore regionale del Pdl, partito dei deputati Manco e Corona, arrestati la scorsa settimana: "La questione morale è un problema che dobbiamo porci ma in molti casi abbiamo le armi spuntate per affrontare il problema"

PALERMO. Un patto d’onore fra i partiti per espellere dalle liste i politici che non danno garanzia di lontananza da cosche e malaffare in genere. Di fronte alle polemiche riesplose dopo gli arresti dei due deputati del Pdl, Fabio Mancuso e Roberto Corona, il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione ammette che «quello della questione morale è un problema che dobbiamo porci ma oggi i partiti hanno armi spuntate per affrontarlo».



E così, se a caldo era stata Italia dei valori a porre sul tavolo il problema di un Parlamento regionale in cui 25 deputati su 90 hanno problemi con la giustizia, 24 ore dopo gli arresti è il leader del Pdl a mettere sul tavolo la sua proposta. Castiglione parte da un’ammissione: «Sì, una questione morale esiste.


Ma è pur vero che riguarda tutti i partiti e dunque va affrontata senza strumentalizzazioni. Qualche anno fa noi del Pdl abbiamo proposto di sottoporre ai prefetti le nostre liste prima di ufficializzarle. E ci è stato risposto che verificare preventivamente tutti i nomi è impossibile. Un controllo si può fare solo sulle persone che noi stessi dovremmo segnalare alle prefetture come sospetti».



E allora, ecco la proposta del leader del Pdl: «Bisogna porre il problema della candidature ma per riuscire a superarlo occorre un patto d’onore fra tutti i grandi partiti. Dobbiamo impegnarci affinchè nelle liste non finiscano personaggi dalla dubbia reputazione. Quando ci accorgiamo che questo rischio esistere, dobbiamo evitare di portare avanti la candidatura ma è chiaro che quelli espulsi da un partito non possono poi essere accettati da un altro. E invece a noi è successo di togliere dalla lista alcuni candidati e di ritrovarceli poi da avversari».



Il bilancio dei partiti sul fronte questione morale è in rosso in modo generalizzato. Se il Pdl conta sei onorevoli sotto indagine, il Pd non sta meglio con quattro dei suoi alle prese con processi. Nell’Mpa ben 7 su 14 hanno problemi con la giustizia e Lombardo solo in questi giorni sta uscendo ufficialmente dall’inchiesta per mafia che lo ha coinvolto. Tre sono i deputati dell’Udc indagati, e anche partiti nuovi come Forza del Sud e Alleati per la Sicilia sono alle prese con la questione morale. E non è un caso che, al di là dell’Idv che non conta deputati all’Ars, nessun partito abbia commentato nè in chiave colpevolista nè in chiave innocentista gli arresti di Mancuso e Corona.



Castiglione non nasconde la propria difficoltà nell’entrare nel merito dell’ultima vicenda, quella che riguarda i compagni di partito Corona e Mancuso: «Stiamo ancora cercando di capire cosa è successo, le informazione ricevute sono sommarie. Davvero non si capisce il ruolo di Mancuso, che pure appare davvero secondario. Su Corona non posso che augurarmi che il problema nasca dall’essersi fidato in buona fede dell’imprenditore sbagliato». A caldo il leader del Pdl aveva ricordato che «la condotta dei due parlamentari è sempre stata lineare e trasparente». E anche ieri Castiglione ha sottolineato che «i fatti che vengono contestati a Mancuso e Corona sono comunque non riferibili all’attività parlamentare».

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