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Esenzione ticket abolita per 500 mila siciliani

La legge che rivoluziona il sistema di acquisto dei farmaci è pronta: già approvata in commissione Sanità, attende entro domani il via libera della commissione Bilancio e sarà poi varata dall’aula entro il 7 dicembre

PALERMO. Cambiano le regole per l’esenzione dal ticket in Sicilia. E almeno 500 mila persone che oggi non lo pagano saranno chiamate a farlo. La legge che rivoluziona il sistema di acquisto dei farmaci è pronta: già approvata in commissione Sanità, attende entro domani il via libera della commissione Bilancio e sarà poi varata dall’aula entro il 7 dicembre.
Il testo messo a punto dall’assessore Massimo Russo prevede di adeguare il sistema di calcolo ai fini dell’esenzione a quello in vigore a livello nazionale. In Sicilia oggi si applica il modello Isee: una fotografia della situazione patrimoniale familiare che prende in considerazione, oltre allo stipendio, eventuali proprietà o spese per affitto, il numero dei familiari e i beni posseduti. Chi oggi ha un Isee che vale 11 mila punti, è del tutto esente a prescindere dall’età. Il nuovo sistema punterà invece sulla dichiarazione dei redditi (sfruttando Cud, 730 o 740). La soglia di esenzione è fissata al di sotto dei 37 mila euro lordi all’anno. Solo chi ha un tale reddito e meno di sei anni e più di 65 è esente. Gli altri, cioè chi ha fra i 7 e i 64 anni e/o un reddito superiore, dovrà pagare.
Cosa cambia nei fatti? L’assessorato sta predisponendo tabelle e proiezioni. In commissione è stato il Pd, con Roberto De Benedictis, a fornire un dato non smentito dall’assessore: «Oggi ci sono in Sicilia un milione e 600 mila esenti, col nuovo sistema si scenderà a un milione e centomila. Non lo dico io, è una stima dell’assessorato all’Economia». E così, 500 mila siciliani pagheranno il ticket: per questo motivo i democratici sono contrari alla norma e De Benedictis chiede di applicare con più rigore il modello Isee. Ma Russo ha spiegato in commissione che è lo Stato ad aver chiesto alla Sicilia di modificare il sistema, altrimenti non verrebbero sbloccati gli ultimi 96 milioni di «premio» per aver attuato il piano di rientro. Inoltre, senza questa legge, lo Stato imporrebbe alla Regione di versare le somme equivalenti alla esenzione di questi 500 mila cittadini in quanto verrebbe riconosciuta a livello nazionale solo l’esenzione di un milione e centomila persone.
L’assessore ha aggiunto che «la Guardia di Finanza ci ha più volte segnalato la difficoltà di effettuare i controlli sul modello Isee perchè ci sono troppi parametri che cambiano da utente a utente». Col nuovo sistema basterà il controllo sulle dichiarazioni dei redditi. L’assessore ha precisato che resteranno in vita tutte le esenzioni dovute a specifiche patologie ma «chi ha un reddito elevato anche se malato cronico può ugualmente pagare il ticket». Un successivo decreto di Russo permetterà di fissare l’importo delle varie tipologie di ticket per le fasce prima esenti.
La norma sta spaccando il Parlamento. Il Pdl, con Roberto Vinciullo, è stato l’unico a votare contro in commissione Sanità mentre in commissione Bilancio ieri è stato necessario sospendere i lavori su pressione di deputati di ogni schieramento: nessuno vuole intestarsi il voto sull’addio alle esenzioni. Ma Russo ha anticipato anche un’altra manovra, quella sulle ricette: «Tutti, anche i poveri, possono pagare un euro a ricetta». Nella legge questa mossa non c’è. Ma è la prossima  frontiera  per far cassa.

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