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Mafia, le pompe di benzina nuovo business

Il procuratore aggiunto De Francisci: "A Brancaccio soprattutto i clan trovano in questo settore una grossa fonte di guadagno"

PALERMO. La gestione delle pompe di benzina sarebbe uno degli ultimi business di cosa nostra. La circostanza viene fuori dall'indagine di polizia, carabinieri e finanza che oggi ha portato a 36 fermi. "E' difficile trovare a Palermo, in particolare nel quartiere Brancaccio, una pompa di benzina in qualche modo non é collegata a Cosa nostra - ha spiegato in conferenza stampa il procuratore aggiunto di Palermo Ignazio De Francisci -. Soprattutto attraverso quelle taroccate, che consentono di lucrare su carburante non venduto, i clan trovano una grossa fonte di guadagno".

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