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La Juve non perde un colpo, ma Conte è cauto

I bianconeri vincono anche a Roma con la Lazio grazie a un gol di Pepe. Il tecnico: "Una prova di maturità, ma ancora mancano tante partite"

ROMA. La quarta vittoria consecutiva e il primato solitario in classifica (con una partita da recuperare) non bastano a spingere il tecnico della Juventus, Antonio Conte, a nominare la parola scudetto. Dopo la vittoria contro la Lazio per 1-0, l'allenatore bianconero preferisce glissare l'argomento tricolore e chiede a tutti di "volare basso", limitandosi ad un "stiamo andando al di là delle più rosee previsioni, ci godiamo il primato, ma pensiamo solo al Napoli, perché siamo solo all'11/a partita e da qui alla fine mancano ancora troppe partite".
In compenso, però, la benedizione sulla cavalcata scudetto della Juventus arriva a fine gara dal tecnico della Lazio, Edy Reja, visibilmente arrabbiato per la mancata concessione di un calcio di rigore (per un fallo di mano di Barzagli su tiro di Rocchi) alla sua squadra, che a suo dire, ha determinato in maniera decisiva il risultato finale. "Credo sia il suo anno - ha ammesso l'allenatore biancoceleste - i bianconeri non giocano le coppe, e questa vittoria gli dà ragione. Anche sugli episodi la fortuna gira dalla loro parte. Nel primo tempo c'era un rigore netto per noi, con tanto di espulsione di Barzagli che ha fermato con la mano un tiro di Rocchi. Dopo questo episodio, la Juve è andata in gol: l'errore di Rocchi è stato decisivo".
Di scudetto, insomma, guai a parlarne in casa Juve, ma di certo Conte, che solo a sentirla nominare, fa gli scongiuri, è soddisfatto dei suoi ragazzi e della vittoria. "Siamo contenti - ha aggiunto - abbiamo vinto una partita contro una squadra molto forte come la Lazio, che lotterà fino alla fine per i primi posti. E' stata una prova di grande maturità". Non vuole fare torti a nessuno dei suoi ragazzi, l'allenatore bianconero, ma per Pirlo fa un eccezione. "Ha voluto giocare a tutti i costi - ha confessato - nonostante l'infortunio. Il suo comportamento è un esempio per tutti. Dietro i titolari, ci sono tanti calciatori importanti, che tengono sulla corda chi gioca più spesso. Quando entrano hanno voglia di fare qualcosa di importante, e questo deve essere il nostro marchio di fabbrica". Ed è propria la consapevolezza nei propri mezzi il punto di forza della Juventus di Conte. "Sta crescendo sempre di più la nostra consapevolezza di poter fare una grande stagione - ha confessato Chiellini - Non abbiamo fatto una buona partita, abbiamo sofferto tanto e siamo stati meno attenti di altre volte. Vincere, soffrendo così, è però un segnale importante". Soprattutto in vista della sfida contro il Napoli: "Vincere al San Paolo - ha aggiunto - sarebbe un segno di ulteriore maturità, ma come ha già detto il nostro allenatore parlare ora di obiettivi è prematuro".

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