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Palermo, asilo chiuso occupato dai nomadi: sos dei residenti

La struttura sorge in via XXVII Maggio, nel quartiere Sperone. Qui circa sessanta persone hanno trovato nelle aule un luogo riparato dove trascorrere le notti. Mancano però i servizi igienici. Chi vive in zona: "Sia i grandi che i piccoli fanno i loro bisogni nel cortile"

PALERMO. Non sembra più nemmeno una scuola, la struttura di via XXVII Maggio , nel quartiere Sperone. Qui infatti un asilo non più utilizzato è diventato alloggio per i numerosi nomadi, circa una sessantina secondo i racconti dei residenti della zona, che hanno trovato nelle aule un luogo riparato dove trascorrere le notti. Mancano però i servizi igienici. Così gli occupanti o provvedono all'aria aperta, proprio sotto gli occhi dei residenti, che hanno più volte protestato per il degrado che questa difficile quanto delicata situazione porta nel quartiere. «Stiamo facendo di tutto per cercare di risolvere in tempi brevi questo problema - afferma Elio Ficarra, consigliere comunale di Forza del Sud - con la collaborazione dei consiglieri di circoscrizione Eugenio Marchese ed Antonio Tomaselli abbiamo inviato agli organi competenti le opportune segnalazioni. Stiamo organizzando inoltre una raccolta firme». Gli abitanti dei palazzi di largo Bruno Buozzi e via XXVII Maggio non ne possono veramente più. «Teniamo perennemente le finestre chiuse, o con le tende tirate - racconta Maria Alongi - sia i grandi che i piccoli fanno i loro bisogni nel cortile, senza preoccuparsi di essere osservati. Ci sono tanti bambini e ci vorrebbe più delicatezza e rispetto». «La notte spesso dormire è difficile - aggiunge Tommaso Sorrentino -. Loro sono spesso ubriachi e litigano, con schiamazzi fastidiosi. Diverse volte sono anche intervenute le forze dell'ordine». «Le condizioni igieniche della zona sono pessime. Abbiamo topi, rifiuti ingombranti e i cattivi odori arrivano spesso fino ai piani più alti delle case», dice ancora la signora Alongi. «Non è facile risolvere questo problema - spiega l'assessore comunale alla Pubblica istruzione, Francesca Grisafi - perché non disponiamo dei fondi per la ristrutturazione. Ma stiamo pensando di dare questo spazio ai privati attraverso un bando del settore Risorse Immobiliari. Valuteremo quindi la soluzione che più si addice al caso». Dagli  uffici  della polizia municipale fanno sapere che in sinergia con le altre forze dell’ordine e con la prefettura si procederà, in tempi ancora da determinare agli interventi di sgombero della struttura.

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