Nell’ottobre 2009 la città di Messina fu colpita da un violento nubifragio che provocò lo straripamento di corsi d’acqua e molte frane.
A valle scivolarono quantità enormi di fango e detriti che invasero tutta Giampilieri e località limitrofe a sud del Messinese, lungo la costa ionica.
Fu colpita anche la strada Statale 114 Orientale Sicula, l’autostrada A18 e la ferrovia Messina-Catania.
Numerosi paesi rimasero isolati e si andarono interrompendo le comunicazioni anche con Messina ed il resto dell’Italia.
Per qualche giorno si poterono utilizzare solamente mezzi marittimi e ciò causò un rallentamento dei soccorsi, che in alcune frazioni, quale ad esempio quella di Altolia, arrivarono solo il 3 ottobre, due giorni dopo l’accaduto.
La tragedia contò diversi dispersi nei primi giorni, moltissimi feriti e ben 36 morti.
Il 19 ottobre il numero delle vittime salì fino a 31 a causa del decesso di una ragazza di 28 anni ricoverata al Policlinico in condizioni gravi.
Si distinsero per il loro coraggio e altruismo diversi soccorritori volontari e istituzionali. Il più noto tra tutti Simone Neri, sottocapo di prima classe della marina, che perse la vita dopo aver tratto in salvo 8 persone.
Caricamento commenti
Commenta la notizia