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Alluvione Messina, i testimoni: abbiamo visto l'inferno

SAPONARA. Mentre il sole è coperto da un cielo velato di nero, a Saponara, nel Messinese, si continua a scavare tra il fango alla ricerca di dispersi. Anche le persone si sono attrezzate con vanghe e stanno pulendo strade e cantine invase dal fango.
"Vivo qui da 20 anni - racconta Giovanni, 48 anni - non era mai successa una cosa del genere. Le case crollate erano lì da almeno 50 anni. In passato non c'é mai stato un caso del genere: è stata una tragedia. Eravamo tutti bloccati e non si poteva scappare".
Mentre con i familiari, armato di pale, toglie il fango dalla cantina della propria casa, Giovanni ricorda nitidamente cosa è accaduto ieri sera: "Ero bloccato in auto e non riuscivo neanche a scendere dalla vettura per aiutare i miei, non ho visto mai cadere tanta acqua tutta insieme".
Sui soccorsi dice che "sono stati veloci, perché sono arrivati subito i militari della brigata Aosta e i medici del 118, con appartenenti alla Protezione civile comunale, che hanno aiutato subito alcune persone rimaste bloccate a lasciare le loro abitazioni".
"Abito a Saponara da quando sono nato, ho 62 anni e non ho mani visto nulla del genere, ieri sera qui c'era l'inferno e adesso ho paura". Così Antonino, 62 anni, ex camionista, racconta la sua esperienza e chiede "aiuto subito perché il rischio non è finito".
"Siamo due famiglie che viviamo in contrada Buttuni - aggiunge - e adesso vicino le nostre case si è aperta come una voragine dalla montagna, abbiamo il timore che possa ripetersi quello che è accaduto ieri sera e che ci possano essere altre vittime. Abbiamo bisogno di aiuto e subito per mettere in sicurezza la zona, ma quella parte del paese sembra dimenticata".
Mentre il sole è oscurato da nubi che annunciano piogge, il pensionato ricorda cosa è accaduto ieri sera: "Ero seduto tranquillamente a casa quando all'improvviso ho sentito un boato, un fiume di fango e pietre ha travolto anche un cancello, e se non ci sono stati morti è stato soltanto per fortuna. Spero che non ci sia bisogno di altre vittime - conclude – per avere gli aiuti necessari nella nostra contrada".

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