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La Juventus è pronta a volare

Dopo la Notte Bianca di sabato (Napoli-Lazio e Fiorentina-Milan pareggi senza gol) ho registrato il solito lamento: povera Italia, guarda che miseria, in Spagna sì che si divertono. E domenica sera, prima dell'inspiegabile notturna Roma-Lecce, risulta dunque che il Barça (4) e il Real (3) insieme hanno realizzato esattamente metà delle reti - 14 - viste in casa nostra.


Ma le spagnolerie - che qualcuno osa attribuire anche alla Nazionale di Prandelli, il che spiegherebbe la sconfitta con l'Uruguay catenacciaro - non ci fanno un baffo: in queste contrade, dove si cercano più emozioni che gol, nascono partite come Bologna-Cesena, grande impresa dei romagnoli disperati condotti dal buon Arrigoni a ferire i disperatissimi bolognesi; o come Siena-Atalanta, un due-a-due battagliato, senza un attimo di respiro e con una doppietta ammirevole di Denis - il bomber che Napoli finirà per rimpiangere - pareggiata dagli uomini del Mago Sannino; o come Genoa-Novara, finita con il gollaccio maligno di Veloso che ha mandato in trance Jimmy Fontana producendo una sequenza sparacalci esilarante; e potrei aggiungere il miracoloso successo del Parma sulla potente Udinese o l'incresciosa caduta casalinga del Catania ad opera del Chievo per documentare l'ennesima affermazione delle provinciali. Ma non si scappa alla più attesa e importante affermazione del giorno: Juve-Palermo tre a zero.


In testa alla classifica con la Lazio - ma con una partita da recuperare a Napoli - la Vecchia Signora sta rivelandosi più giovane e dinamica e brillante e potente di tanti titolati avversari; per nulla preoccupata del Palermo che nelle ultime stagioni andava a cogliere successi a Torino, gli ha rifilato tre gol ben firmati (Pepe, Matri e Marchisio) e ha consentito ai felicissimi bianconero di parlar di scudetto: Conte si tura le orecchie ma ormai è conscio di avere in mano una organizzata macchina da gol dopo le prime sofferenze dovute a un'autentica rivoluzione; non dico che già si veda una manovra automatica ma si riducono sempre di più le incertezze, gli errori, i vuoti e gli abbandoni, grazie soprattutto al grande Pirlo, all'attivissimo Marchisio e a un ritrovato Chiellini capace di realizzare con Pepe la rete più importante della giornata.


La Juve sta per annunciare la Resurrezione senza se e senza ma: la squadra, lavorando e lavorando e lavorando, corre verso la Stella (trenta scudetti) senza darsi troppa pena dei riconoscimenti ufficiali, delle restituzioni o altre concessioni futuribili. Gli amici dell'inquieto Andrea Agnelli l'incoraggiano a cercare uno degli scudetti più importanti della storia juventina, lo scudetto della restaurazione. E volendo, della pax pallonara. Che dire? Buon viaggio, Juventus.

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