FORLI'. A tradirli le immagini del circuito tv di sorveglianza della banca, due impronte digitali lasciate sui nastri adesivi con cui avevano legato le impiegate e i cellulari agganciati alla cella telefonica più vicina alla banca proprio nel momento in cui avveniva la rapina. Verificato anche che avevano soggiornato in un albergo di Forlimpopoli (Forlì-Cesena) con le loro compagne alcuni giorni prima del colpo.
La squadra Mobile di Forlì ha arrestato i presunti responsabili di una rapina a mano armata commessa il 17 febbraio alla filiale di Forlì della Cassa di Risparmio di Rimini, che fruttò a due malviventi 17.000 euro. Si tratta dei siciliani Francesco Iuvara, 42 anni, di Catania, e Pietro Di Grado, 22 anni originario di Caltanisetta. Il provvedimento è stato notificato ai due in carcere a Ivrea, in Piemonte, dove si trovano per un'altra rapina in banca.
Quella mattina di febbraio il più giovane entrò in banca fingendo di chiedere informazioni per aprire un conto corrente. Poco dopo entrò in azione anche il complice che, cutter in mano, si impossessò del denaro in cassa. I due poi legarono e imbavagliarono le due impiegate e se ne andarono. Le indagini, grazie anche al fatto che i due avevano agito a viso scoperto, permisero ben presto di diffondere a livello nazionale le foto dei ricercati, fino al riscontro positivo giunto da Ivrea. Le indagini proseguono, in quanto gli investigatori sospettano che i due possano essere stati autori di altre rapine in banca commesse nel nord Italia con la medesima tecnica.
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