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Regione, ridotti gli stipendi agli esperti di Comuni e Province

Ad oggi guadagnano cifre che arrivano fino a 3.344 euro lordi al mese. Dai prossimi giorni, però, le retribuzioni dovranno essere ridotte fino a circa 1.100 euro mensili

PALERMO. Gli esperti nominate dai sindaci o dai presidenti delle Province guadagnano oggi cifre che arrivano fino a 3.344 euro lordi al mese. Ma già dai prossimi giorni gli stipend dovranno essere ridotti fino a circa 1.100 euro mensili. È l’effetto di un parere dell’Ufficio legislativo e legale passato per lo più inosservato ma efficace a tutti gli effetti: al punto che per sterilizzarlo c’è già chi pensa a un emendamento alla Finanziaria che sta per andare all’Ars.
Tutto nasce da una richiesta che la Provincia di Catania rivolge alla Regione. L’ente locale guidato in passato da Lombardo e oggi dal coordinatore del Pdl Giuseppe Castiglione ha subito negli anni scorsi un’ispezione del minister dell’Economia che, tra le alter cose, ha passato al setaccio le nomine di esperti fatte fra il 2004 e il 2009. L’ispezione si è conclusa con la contestazione delle somme eccessive date agli esperti: 3.344 euro lordi al mese. La Provincia ha obiettato di aver erogato lo stipendio previsto dalla qualifica unica dirigenziale del contratto degli enti locali. Il tutto sarebbe previsto da una serie di leggi approvate fra gli anniOttanta e Novanta. Ma la loro interpretazione corretta non è esattamente quella che hanno fatto allaProvincia di Catania.
Secondo l’Ufficio legislativo e legale, guidato da Romeo Palma, è vero che una legge del 1986 e una del 1993 hanno fissato il compenso degli esperti al livello di quello dei dirigenti di seconda fascia ma queste norme «non possono essere interpretate in senso dinamico». Tradotto: I lcompenso non è quello degli attuali dirigenti di seconda fascia ma quello che era previsto per questi direttori negli anni in cui le norme furono varate. Si tratta della «cristalizzazione del trattamento economico». In pratica, sindaci e presidenti di Provincia non possono riconoscere agli esperti che nominano (o hanno nominato) gli aumenti contrattuali della fascia dirigenziale a cui questi incarichi sono equiparati.
L’unica cosa che possono riconoscere è l’indennità di funzione che attraverso due leggi del 1994 e del 1997 è stata allargata anche agli esperti: anche se pure su questa voce c’è qualche dubbio. Sommando l’effetto di tutte queste norme il compenso definitivo – calcolano all’assessorato regionale agli Entilocali - è di circa 1.100 euro mensili.
A questo punto il parere, formalmente scritto dall’avvocato Maria Rosa Brancato, imporrebbe di abbassare gli stipendi e perfino (secondo alcuni) di restituire la differenza percepita in tutti questi anni: «A meno di un nuovo intervento legislativo in materia – si legge nel testo – il compenso continua a essere ragguagliato al trattamento economic globale della ex seconda qualifica dirigenziale del comparto degli enti locali». In questo modo lo stesso parere rivela quella che è più di una voce in questi giorni allaRegione: secondo quanto è noto anche all’assessorato agli Enti locali, in cantiere ci sarebbe più di un emendamento da inserire nella Finanziaria che sta per iniziare il proprio cammino all’Ars per «sanare» i dubbi sull’interpretazione data in questi anni alle leggi sugliesperti.

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