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La gioia dell'esordio, Lores: "Non mi aspettavo di entrare"

Sotto gli occhi di Cattani e Mangia ha parlato oggi in conferenza il centrocampista uruguaiano del Palermo. "Sono cresciuto, ma devo ancora migliorare"

PALERMO. Per essere stato preso di sorpresa, di certo Lores Varala si è fatto trovare pronto al suo esordio in campionato. Tutto inaspettato, ma forse anche per questo l’esordio in Serie A del giocatore uruguaiano è stato ancora più bello. «Non mi aspettavo che si creasse quella situazione sabato. Ma sono felice per quel momento, per l’assist che ho fatto a Ilicic, un giocatore che può fare la differenza e per il fatto che la squadra abbia vinto. L’unica cosa triste della partita col Bologna è l’infortunio di Abel, un mio amico e un giocatore importante per la squadra. Cosa mi ha detto Miccoli prima di entrare? Mi ha detto di stare tranquillo, di pensare come se fossi in allenamento», ha affermato Lores in conferenza stampa a Boccadifalco.
Varala parla anche del suo momento di crescita da quando è arrivato a Palermo e del suo rapporto con Mangia. Proprio in questo ultimo caso, infatti, oltre al neo direttore sportivo, Luca Cattani che lo assiste con lo spagnolo durante la conferenza, seduto in mezzo ai giornalisti, c’è proprio il tecnico rosanero, che prima dell’inizio della conferenza esclama: «Se sbagli a parlare, ti mando in Primavera». Battute a parte, ecco il pensiero dell’uruguaiano sul suo esordio e sul suo ambientamento in rosanero. «Durante il primo tempo ero un po’ nervoso, ma ringrazio il mister per la fiducia che mi ha dato. Mi sento già a un buon punto di maturazione in questo tempo con lui e i compagni del Palermo. Le mie caratteristiche? Mi sento un giocatore d’attacco, ma l’allenatore mi ha detto che devo anche difendere. Mangia è un ottimo allenatore. Adesso devo apprendere dal punto di vista tattico e migliorare dal punto di vista fisico».
Ortega e Aimar i giocatori ai quali si ispira. Ma è chiaro che Lores spera di ricalcare le orme di due suoi connazionali che qui a Palermo hanno sfondato. «Cavani e Hernandez sono due grandi giocatori, possono fare entrambi la differenza anche in Nazionale. Non ho scelto, però, Palermo solo per il fatto che i due abbiano giocato qui in Sicilia, ma soprattutto perché il Palermo attraversa un buon momento da anni».

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