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L'attacco deve essere completato

Per competere ad alti livelli servono più punte, anche per le necessità del modulo del tecnico Mangia

PALERMO. Il paradosso è evidente ma non convince del tutto: meno attaccanti schieri, più segni. Non ricordiamo un Palermo senza una vera punta (modulo Barcellona potremmo dire rischiando l’accusa di blasfemia) eppure raramente abbiamo assistito a una vittoria tanto netta. Palermo e Bologna sabato hanno giocato a parti invertite: supponente, anzi presuntuoso il Bologna, tronfio delle sue recenti vittorie esterne. Umile e aggressivo il Palermo. L’umiltà nel calcio è una virtù anche pericolosa. Perchè essere umili è utile per non sottovalutare avversari sulla carta più deboli (cosa che in passato è accaduta spesso e quest’anno mai), essere troppo umili porta a giocare fuori casa senza la necessaria personalità.



L’umiltà è comunque una delle migliori qualità di questo Palermo figlio di un Dio minore. Figlio della squadra che perse la finale di Coppa Italia, guidata da un grande allenatore come Delio Rossi e imbottita di Nazionali. Una squadra molto amata ma forse rimpianta eccessivamente, considerato come si sta comportando il piccolo Palermo di Mangia; di Tzorvas, Pisano e Zahavi. Una squadra che ha dovuto giocare anche contro la diffidenza del popolo rosanero. Ancora non del tutto debellata.



La cosa che sorprende di questo Palermo è che è nato senza una linea guida precisa, ci sembra una «macedonia» ben riuscita. Pioli volle Mantovani, Cattani suggerì un paio di sudamericani (Cetto, Lores), Zamparini personalmente prese Tzorvas, poi Sogliano portò Pisano, Barreto e Della Rocca, Mangia li ha messi tutti insieme, amalgamandoli con i superstiti della scorsa stagione. Ed è un miracolo che una squadra tanto «eterogenea», senza campioni di primissima fascia, che ha già cambiato due allenatori e almeno tre moduli sia capace di tanta compattezza. Per dire che le vie per fare un buon calcio sono infinite.



E infiniti ci sembrano anche gli infortuni che continuano a tormentare gli attaccanti del Palermo. Oggi il più sano è Budan, ed è quanto dire. Difficile immaginare i tempi di recupero di Hernandez che l’hanno scorso per una distrazione restò fuori tre mesi. Magari stavolta non sarà così però sembra evidente che se il Palermo vorrà competere per qualcosa di importante a gennaio dovrà completare il reparto. Tanto più che Mangia preferisce giocare con due punte. Per Cattani il primo esame che conta nel ruolo di direttore sportivo.




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