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Berlusconi: "Non mi dimetto, voglio vedere chi mi tradisce"

Il premier dopo l'ipotesi di Ferrara: "Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce - spiega -. Voglio vedere chi mi volta le spalle". Ma la maggioranza e i mercati premono per l'addio. Intanto la fedelissima Carlucci passa all'Udc. E la Consob indaga sulle voci di passo indietro

ROMA. "Non mollare". Marina, la figlia  più simile, quella che in un passato non recentissimo lo ha  anche più volte invitato a chiamarsi fuori e a pensare a sé,  oggi ha di fatto blindato i passi del padre Silvio Berlusconi  durante il pranzo in famiglia con i figli e Fedele Confalonieri  ad Arcore. Così il premier ha spiazzato tutti e stoppato il  pressing insistente del Pdl, smentendo di persona le voci  (inclusa quella del fidato Giuliano Ferrara) che fin dal mattino  lo davano sul punto di dimettersi. "Non mi dimetto - li ha  contraddetti - Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi  porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio  vedere in faccia chi prova a tradirmi".    


"Non sono attaccato alla cadrega - ha detto più tardi  telefonando ad una riunione del Pdl a Monza - ma sono certo che  avremo la maggioranza per fare le riforme che l'Europa ci  chiede. Andiamo avanti e supereremo lo scoglio della sfiducia.  Se gli schemi parlamentari portassero a un ribaltone nel quale  la sinistra va al governo non saremmo in democrazia".     Raccontano che oggi sia ripartita da Arcore una intensa  campagna acquisti. "Non vedo perché se Casini tratta con i  nostri tutto è lecito, se lo faccio io diventa campagna  acquisti", si è sfogato il Cavaliere con chi lo ha sentito,  invitando i più fedeli a non risparmiarsi in vista del voto di  domani. "Stiamo lavorando in queste ore, siamo a quota 314, che  sono i voti della fiducia del 14 dicembre. Vedremo domani i  voti", spera ancora uno degli uomini più fedeli al premier.    


Il premier - che domattina incontrerà a Palazzo Grazioli gli  scontenti della maggioranza - comunque ha scelto: se anche  domani dovesse non riuscire ad ottenere la maggioranza nel voto  sul rendiconto di bilancio (in virtù di un gioco di astensioni  delle opposizioni e degli 'scontenti' della maggioranza che  farebbe comunque passare il provvedimento) non se ne sentirebbe  indebolito. Punterebbe invece ad ottenere la fiducia al Senato  sulla legge di stabilità e sul maxiemendamento (e qui divergono  le opinioni tra chi dice (sempre Ferrara) che il premier  contestualmente annuncerebbe che si dimetterà un attimo dopo  chiedendo le elezioni a gennaio, e chi invece lo nega).     Ma lo scenario che più preoccupa Berlusconi è un altro: che  il Presidente della Repubblica, a fronte di una nuova  maggioranza disegnata dal voto sul rendiconto, rinvii il  Cavaliere alle Camere e, a fronte di una sfiducia, avvii  consultazioni per un altro governo (Mario Monti o, ancora non  tramontato, Gianni Letta).       Intanto, il Cavaliere torna a 'punzecchiare' Giulio Tremonti:  "La prima riforma costituzionale necessaria - dice sicuro di  poter andare avanti - è quella che dia al premier gli stessi  poteri dei suoi colleghi europei, a cominciare dalla  possibilità di imporre una linea al ministro dell'Economia.  Altrimenti non è un premier.


INDAGA LA CONSOB SULLE VOCI DI DIMISSIONI - Consob in campo sulle voci di  imminenti dimissioni di Berlusconi, che hanno fatto decollare  Piazza Affari. "Sulla base di prime analisi l'episodio sembra  rientrare nelle normali dinamiche delle indiscrezioni politiche  di natura giornalistica e rende poco probabile l'esistenza di  irregolarità", spiegano fonti vicine alla Commissione. "Consob si riserva di fare gli  accertamenti del caso come ogni qualvolta indiscrezioni di  stampa hanno un impatto sui mercati", spiegano le fonti,  sottolineando che al momento è molto improbabile l'esistenza di  irregolarità" che possano sostanziarsi in un abuso di mercato,  e più in particolare nella manipolazione informativa  (aggiotaggio). "In ogni caso - viene spiegato - ulteriori  accertamenti verranno fatti nei prossimi giorni".     La Consob ha dunque avviato gli accertamenti preliminari  (sull'operatività sui titoli e sulla concentrazione degli  scambi) che si attuano in questi casi.     In relazione alle indiscrezioni pubblicate dal sito internet  del Foglio di Giuliano Ferrara e dal vicedirettore di Libero,  Franco Bechis, su Twitter, le prime impressioni in Consob  rendono poco consistenti l'ipotesi che siano stati commessi  abusi di mercato, avendo i giornalisti attinto a loro fonti che  ritenevano attendibili (Bechis ha anche pubblicato su internet  la telefonata) in una situazione fluida, passibile di variazioni  repentine. 

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