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Drammatico vertice da Berlusconi, governo in bilico

Dopo le ultime defezioni il governo avrebbe una maggioranza risicata. Le rassicurazioni del premier: "Parlo io con gli scontenti, li convincerò uno per uno"

ROMA. Drammatico vertice nella notte a Palazzo Grazioli per fare il punto sui numeri a disposizione della maggioranza alla Camera. Da Silvio Berlusconi sono giunti Denis Verdini, Gianni Letta e Angelino Alfano. Al momento, sarebbe stata la riflessione, la coalizione avrebbe una maggioranza risicata ma con il passare del tempo il rischio di perdere altri pezzi sarebbe alto, sarebbe stato il ragionamento fatto da Verdini ai presenti, secondo quanto si è
appreso in ambienti del Pdl.  Tant'é che tra i fedelissimi in pochi credono che la situazione sia ancora sostenibile e si moltiplicano le richieste al premier di compiere un passo indietro.
In sostanza, il rischio di andare sotto, o comunque non avere una maggioranza autosufficiente, alla prima votazione importante sulle misure anticrisi potrebbe diventare una possibiltià. Da qui un invito alla prudenza sarebbe stato rivolto al premier in vista delle prossime mosse in Parlamento e  sul tentativo di recuperare altri consensi e mantenere l'asticella almeno a quota 316.
Al momento i numeri ci sono - ha spiegato il coordinatore del partito - ma sono risicati e, vista la situazione, potrebbero diventare un problema serio, con un forte rischio domino tra gli scontenti. Quindi occorre una riflessione attenta su come procedere.
Il Cavaliere ha ascoltato con attenzione e - sempre secondo quanto si è appreso - avrebbe ribadito la volontà di andare avanti. "Non vi preoccupate - ha spiegato ai suoi interlocutori - parlo io con gli scontenti e cerco di convincerli ad uno ad uno".  Il premier non è stato sottoposto ad un vero e proprio ultimatum interno ma ha convenuto sulla necessità di porre la 'dead line' entro le prossime settantadue ore per prendere una decisione. Cioé prima che la Camera sia chiamata a votare il rendiconto generale dello Stato nella convinzione che questo provvedimento non possa passare grazie solo al gioco delle astensioni con una maggioranza numerica ridotta all'osso.  

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