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Palermo, non ampliarono il depuratore: indagati 6 presidenti Amap

Nonostante fosse previsto da un contratto con il Comune, l'azienda non avrebbe realizzato l'opera. I reati contestati sono inadempimento di contratti di pubbliche forniture e sversamento sul suolo di rifiuti liquidi

PALERMO. La procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati i sei presidenti dell'Amap che, dal 2002 a oggi, si sono alternati alla guida dell'ex municipalizzata. Assieme a loro è finito sotto inchiesta anche il responsabile del depuratore di Fondo Verde che stamani è stato sequestrato dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico.
I reati contestati sono inadempimento di contratti di pubbliche forniture e sversamento sul suolo di rifiuti liquidi.    
Sulla base dell'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Calogero Ferarra, nonostante fosse previsto da un contratto con il Comune, l'Amap non avrebbe ampliato il depuratore di via dell'Olimpo dove vengono trattati i reflui dei quartieri Mondello, Valdesi, Partanna Mondello, Zen, Zen 2, Pallavicino, Villaggio Ruffini. Ad ogni temporale che si abbatte sulla città le acque nere tracimano dall'impianto e finiscono per le strade.
L'inchiesta è partita dai controlli degli operatori dell'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente. L'impianto di Fondo Verde, dopo il sequestro, è stato comunque affidato all'Amap per evitare disservizi.

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