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Tessere Pdl, exploit a Catania

Sorpresa dagli ex An. Il sindaco Stancanelli ha messo insieme diecimila iscritti. Boom anche nel Messinese. Palermo sotto le aspettative

PALERMO. Se a Catania era scontato che Castiglione e Firrarello sfondassero ogni previsione toccando quota 16 mila, la sorpresa è dunque Raffaele Stancanelli che ha messo insieme diecimila iscritti contribuendo ad assegnare alla sua provincia il primato regionale nella campagna di tesseramento del Pdl. Il sindaco etneo guida il plotoncino degli ex An siciliani della corrente Gasparri-La Russa (ne fanno parte Falcone, Vinciullo, Cannella e Falzone) che scala le vette del consenso interno conquistando nell’Isola oltre 22 mila tessere. L’organizzazione degli ex An (questa volta l’area Matteoli) ha permesso anche l’exploit di iscrizioni nel Messinese, dove si è raggiunta complessivamente quota 25 mila. Nella città dello Stretto è stata l’area che fa capo a Domenico Nania a trainare il gruppo: il sindaco Buzzanca ha raccolto 2.350 iscrizioni e altre 1.100 ne ha sommate Santi Formica. Poi ci sono gli ex fozisti: Roberto Corona ha raccolto 2.300 tessere e circa mille ciascuno Nino Beninati, Vincenzo Garofalo e Nino Germanà. Quello dei messinesi è un risultato migliore di quello dei pidiellini palermitani, fermatisi fra 15 mila e 20 mila tessere: al di sotto delle attese considerando gli ultimi dati elettorali. Nel capoluogo fra i big del consenso soltanto Salvino Caputo e l’asse Dore Misuraca-Ignazio Marinese hanno sfondato quota 2 mila (rispettivamente 2.500 e 2.100). L’area Schifani-Alfano è rimasta un po’ sotto: Pietro Alongi si è attestato sulle 1.800 tessere, Francesco Scoma intorno a circa 1.200, Simona Vicari si è fermata a 600. Infine, Alberto Campagna è rimasto sui 600 tesserati. Un trend in discesa che vede anche l’uscita ormai prossima di Carlo Vizzini dal partito. Nell’altra città di Angelino Alfano, Agrigento, il Pdl ha sfiorato quota 7 mila iscritti. Per Castiglione si tratta comunque di un successo: «Abbiamo messo insieme circa 100 mila iscrizioni. E ora possiamo prepararci alle campagne elettorali e ai congressi provinciali». Castiglione tuttavia non nasconde altri risultati deludenti. A Caltanissetta non si è andati oltre i mille iscritti: «Sì - ammette il coordinatore - lì si poteva fare meglio e anche a Trapani speravamo in qualcosa di più». Il nisseno Alessandro Pagano si difende: «Siamo rimasti in linea con i dati della precedente campagna di adesioni». Nella provincia del senatore Antonino D’Alì i tesseramenti sono stati circa 3 mila di cui 600 nella città (che comprende anche Erice). Per D’Alì «il dato è ancora provvisorio poiché in molti hanno scelto la strada dell’iscrizione on line o dell’iscrizione diretta con invio del formulario al coordinamento centrale». La campagna di tesseramento è stata un modo di misurarsi. E così a Siracusa spuntano anche dati contrastanti. Per Castiglione sono state raccolte circa 10 mila tessere, almeno 6 mila delle quali da Stefania Prstigiacomo. Mentre il coordinatore provinciale Vincenzo Vinciullo fa sapere che «le tessere sono 8 mila, più della metà delle quali raccolte da me. La Prestigiacomo e Aparo Burgaretta hanno fatto il resto». Le polemiche sono molto più diffuse, seppure sotterranee: qualcuno sussurra che la concorrenza interna ha portato a fare iscrivere persone troppo anziane o a dare una mano d’aiuto nel pagare l’iscrizione. La tessera del Pdl, come molte altre, non è gratuita: costa 10 euro per i semplici aderenti (che devono uscirne 50 se vogliono avere anche il diritto di essere eletti negli organismi) mentre per i politici di professione è previsto un versamento che va dai 25 euro dei consiglieri di circoscrizione ai mille dei deputati passando per i 300 dei sindaci. L’incasso dovrebbe quindi aver superato il milione.

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