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Afghanistan, palermitano ferito: madre colta da malore alla notizia

Vengono raccontati gli attimi di paura della famiglia di Luca Militello, caporal maggiore di 29 anni, appena saputo dell'attentato subito dal figlio e da altri 4 militari a Herat. La mamma, Maria è svenuta quando al telefono le hanno raccontato cosa era successo

PALERMO. I genitori di Luca Militello, Giuseppe e Maria, hanno ricevuto la telefonata dell'ufficiale dell'Esercito che li avvisava che il figlio era rimasto coinvolto in un attentato in Afghanistan nel tardo pomeriggio di mercoledì. A rispondere al telefono la madre che non ha retto alla forte emozione. Ha lasciato cadere la cornetta e si è accasciata sul pavimento. Papà Giuseppe appresa la notizia, voleva sentire assolutamente il figlio. Lo ha ripetuto più volte all'ufficiale. Troppo spesso una telefonata di questo tipo è stato preludio di ben più gravi notizie. Solo quando Luca ha balbettato alcune parole, la tensione e la paura all'interno dell'appartamento in via Giovanni Dotto, una traversa di Corso Pisani, si è affievolita. Pochi attimi. I genitori hanno iniziato a chiedere all'ufficiale cosa fosse successo. Quali erano le condizioni del figlio ventinovenne, che in 9 anni di servizio militare è già alla quinta missione. Luca, caporal maggiore è stato in cinque fronti di guerra. In zone ad altissima tensione. Tutti luoghi da dove sono sempre arrivate notizie di morte. «Per questo quando è arrivata la telefonata eravamo terrorizzati - dice Salvo Militello cineoperatore che collabora anche con Tgs - Sappiamo cosa succede in questi momenti. L'ufficiale ci ha detto che Luca era ferito ad una gamba e aveva qualche ustione. Solo ieri abbiamo saputo che ha anche una frattura al ginocchio e un ustione al collo. L'ordigno è esploso a poca distanza del mezzo che era uscito da Herat per andare a prendere un civile che doveva essere scortato».
All'appuntamento i cinque non sono mai arrivati. Per fortuna il portellone del mezzo si è aperto subito, altrimenti sarebbe stata una strage. I militari sono riusciti ad abbandonare il mezzo un Vtlm Lince, della Task Force South, e a mettersi a riparo. L'esplosione infatti lo ha incendiato. L'ordigno è esploso a pochi metri da Luca. Lui ieri ha raccontato ai suoi cari di non sapere davvero come sia ancora vivo. Gli altri militari sono uno di Barletta e tre sardi. L'esplosione è avvenuta a circa dieci chilometri dalla Forward Operating Base (Fob) Tobruk, nel distretto di Bala Baluk, nella provincia di Farah, in Afghanistan. «I militari - riferisce una nota dello Stato Maggiore della Difesa - hanno riportato leggere ferite da traumi da contusione e shock che non destano preoccupazione. L'esplosione è avvenuta alle ore 18.30 circa (le 16.00 in Italia), quando un Lince del 152° Reggimento “Sassari”, è stato obiettivo di un attentato con un Improvised Esplosive Devices (Ied)». Sul luogo dell'incidente è intervenuto personale specializzato nel riconoscimento e nella bonifica di ordigni esplosivi per condurre gli accertamenti di rito tesi ad individuare la natura e l'origine dell'esplosione. I militari feriti sono stati sottoposti a visite mediche nel Role 2, l'ospedale da campo della base di Herat.

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