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Morto il barbone ustionato a Catania

Dormiva nel gabbiotto di un'area di servizio dismessa nella centrale via Ventimiglia. L'autore del gesto è stato fermato il giorno dopo dalla squadra mobile: è un romeno di 60 anni, senza fissa dimora, indagato anche per altri tentativi di omicidio

CATANIA. E' morto la notte scorsa, all'ospedale Cannizzaro di Catania, Giovanni, il barbone di 57 anni che tre giorni fa era rimasto gravemente ustionato dall'incendio appiccato al gabbiotto di un'area di servizio dismessa nella centrale via Ventimiglia in cui dormiva.
L'autore del gesto è stato fermato il giorno dopo dalla squadra mobile: è un romeno di 60 anni, senza fissa dimora, indagato per tre tentativi di omicidio: la stessa notte, nella stessa zona, avrebbe appiccato il fuoco anche a un giaciglio dove stavano trascorrendo la notte in strada due suoi connazionali.
Adesso per lui l'accusa per la morte di Giovanni potrebbe essere tramutata dalla Procura in omicidio volontario. All'identificazione del romeno la polizia è giunta anche grazie alla visione di telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Giovanni, ricostruisce il direttore della Caritas diocesana di Catania, padre Valerio Di Trapani, "faceva parte dell' esercito di persone che ogni giorno bussano alle nostre porte per chiedere un pasto caldo, o la doccia. Era separato e padre di 3 figli di 10, 15 e 20 anni. Da 5 anni aveva perso il lavoro di operatore ecologico al Comune di Catania".
"Anche lui - sottolinea padre Di Trapani - fa parte delle centinaia di persone che abitano Catania con dignità, ma ai margini, che vivono rifugiati all'interno di un'automobile, che trascorrono la notte nei pronto soccorsi dei nostri ospedali o che trovano rifugi di fortuna".

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