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Crisi, dall'Ue ultimatum all'Italia: "Subito le misure"

Silvio Berlusconi, arrivato a Bruxelles pieno di ottimismo, non ha convinto Francia e Germania, che pur dicendosi fiduciose sulle capacità di ripresa del paese hanno richiesto ulteriori rassicurazioni al governo. Le risposte devono arrivare entro mercoledì

BRUXELLES. Era arrivato ieri sera a Bruxelles,  mostrandosi sicuro di poter convincere i partner - Francia e  Germania in prima linea - sulla solidità dell'Italia e  l'adeguatezza della strategia intrapresa. Ma non sembra aver  centrato l'obiettivo. Silvio Berlusconi torna stasera a Roma con  un "ultimatum" : entro mercoledì, data ultima che i 27 si  sono dati per il piano anti crisi dell'euro e sulla Grecia,  l'Italia dovrà rassicurare i partner, e soprattutto i mercati,  sulla sua capacità di tenere fede agli impegni già presi, in  termini di rigore dei conti, ma anche nel saper mettere in campo  misure in grado di rilanciare la crescita. Anche attraverso  quelle riforme strutturali - mercato del lavoro e pensioni, ma  anche giustizia e privatizzazioni - sul quale il premier rischia  di veder aprire anche un fronte interno nella sua maggioranza  già in difficile equilibrio.     Il presidente francese Nicolas Sarkozy  e la cancelliera  Angela Merkel - forti anche della ritrovata sintonia, grazie ad  un avvicinamento sul fondo salva-stati - non hanno fatto sconti. 


Così come i vertici della commissione Europea, il presidente  del Consiglio Herman Van Rompuy e quello della commissione, Jose  Manuel Barroso: tutti hanno voluto vedere il premier italiano  prima dell'inizio dei lavori del Consiglio Europeo di oggi. E di  buon mattino il Cavaliere ha risposto alla 'convocazione' che si  é tradotta in una sorta di 'ultimatum': "Entro mercoledi",  data della seconda e ultima tappa del Consiglio di oggi,  "l'Italia dovrà dare le risposte" e "rassicurazioni" ha  ammonito Van Rompuy chiamando Roma ad un lavoro, nelle prossime  72 ore, da "fare insieme, a braccetto". Gli "chiediamo uno  sforzo che sembra pronta a compiere", ha aggiunto il presidente  del Consiglio Ue. E la Merkel che dice di "aver fiducia in  Berlusconi" stigmatizza che la "fiducia ha bisogno di  prospettive chiare": l'Italia "ha una forza economica  notevole, ma ha un debito pubblico molto elevato che deve essere  ridotto in modo credibile", ha detto la cancelliera tedesca  colta in un eloquente 'siparietto' con Sarkozy durante la  conferenza stampa congiunta franco-tedesca: 'Berlusconi vi ha  rassicurato?' gli chiedono i cronisti mentre i due leader si  guardano ridendo. "Io e la cancelliera Merkel abbiamo  incontrato Berlusconi e Papandreu per ricordargli le  responsabilità che hanno e le decisioni che devono prendere",  spiega poi il presidente francese: "Siamo fiduciosi che  l'insieme delle istituzioni politiche ed economiche italiane  dimostrino senso di responsabilità", si limita ad aggiungere.   


E mentre tra i corridoi del Justius Lipsius, sede del  Consiglio Europeo di Bruxelles, fonti europee parlano di "un  problema Berlusconi", Van Rompuy ribadisce - nella conferenza  finale del vertice - che "all'Italia" che "non può essere  paragonata ad altri paesi", "abbiamo ricordato che è  importante fare tutto il necessario per mostrare senso di  responsabilità, prendendo provvedimenti sia sul fronte del  debito che su quello della crescita".  Ed al coro di richieste  di "rassicurazioni" e misure si aggiunge anche il presidente  del Parlamento Ue Jerzy Buzek che chiede a Roma di "andare  avanti con le riforme e l'austerità".    In un vertice interlocutorio, 'ponte' tra le riunioni Ecofin e  Eurogruppo di ieri e l'altro ieri e la nuova riunione del  Consiglio Europeo di mercoledì prossimo, Van Rompuy ha  illustrato le conclusioni dei lavori di oggi: il rigore di  bilancio e "le riforme strutturali" sono di cruciale  importanza" e gli stati membri devono rispettare pienamente le  raccomandazioni di Bruxelles. E mentre nasce la figura di Mister  Euro che presiederà due summit all'anno dell'Eurozona ( per il  momento sarà Van Rompuy, in attesa che i leader ne eleggano  uno), i riflettori si puntano sui prossimi giorni. Per  mercoledì l'obiettivo dei leader Ue è quello di raggiungere  almeno un accordo sulla Grecia che renda sostenibile per Atene  l'onere sul debito e avviare un piano di riforme per l'Italia in  modo che non diventi il prossimo obiettivo della speculazione  (sul tavolo anche il rafforzamento patrimoniale delle banche  europee, il miglioramento della governance di eurolandia e il  rafforzamento del fondo Salva-stati). Un appuntamento al quale  Berlusconi non potrà mancare - è il diktat arrivato oggi dal  summit - senza portare fatti e rassicurazioni. 

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