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Berlusconi: tutti in pensione a 67 anni

Il premier promette risposte entro i tre giorni "concessi" dai 27 e annuncia la convocazione, forse già oggi, di un Consiglio dei ministri per discutere quei provvedimenti da mettere in atto

BRUXELLES. "In Ue si è parlato di un uguale età pensionabile per tutti" a 67 anni: "lo farò presente alla Lega anche perché siamo l'unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi ricordando che "Bossi ha a cuore i pensionati. Ma questo non collide. Gliene parlerò".
Il cavaliere incassa l'ultimatum dell'Ue ma lascia Bruxelles pronto a passare al contrattacco e stringere al massimo i tempi. Promette risposte entro i tre giorni 'concessi' dai 27 e annuncia la convocazione, probabilmente già oggi, di un Consiglio dei ministri per discutere quei provvedimenti che "ho sempre chiesto ma non ho potuto realizzare per colpa di altri". Riforma delle pensioni innanzitutto: in Ue - spiega - si parla di un'unica età pensionabile per tutti e l'Italia è l'unico Paese ad avere le pensioni di anzianità. Un divario che lascia al Cavaliere la speranza di poter convincere Umberto Bossi, da sempre contrario ad ogni ritocco della previdenza: "Ne parlerò con la Lega", dice mettendo in chiaro che il provvedimento a cui pensa non "collide con la posizione del Senatur che ha sempre detto di aver a cuore i pensionati".
Berlusconi sa bene che la coperta è corta e che l'Europa incalza - gli ha dato solo 72 ore per tornare a Bruxelles con misure concrete e dettagliate - e spinge sull'acceleratore puntando anche sulla vendita del patrimonio immobiliare dello Stato - misura da far digerite a Tremonti - come leva per fare cassa e rilanciare la crescita. Ma non si fa mettere in mora: "Non c'é nessun rischio Italia", ribatte a chi da giorni a Bruxelles accomuna la situazione del Bel Paese con quella della Grecia o della Spagna (oggi comunque risparmiata). Al di là delle richieste fatte all'Italia, a tenere banco per tutto il giorno nei corridoi del palazzo Justus Lipsius è stato il siparietto fatto di scambi di sguardi e sorrisi ironici tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy che avevano come protagonista (o, meglio, bersaglio) proprio il Cavaliere.
Davanti ai giornalisti il capo del governo evita di tradire la forte irritazione per una serie di giudizi considerati fuori luogo ed inappropriati ma, nel rispondere a chi gli chiede un commento, punta il dito solo sul presidente francese bollato come "adontato" per l'affaire Bini Smaghi. Contro il banchiere italiano e la sua ostinazione nel non dare le dimissioni dal board della Bce (a favore dell'ingresso di un candidato francese), il premier non nasconde la stizza impuntandogli di essere "il casus belli nella degenerazione dei rapporti" con Parigi. Il Cavaliere riconosce di non avere, al di là della sua moral suasion, altre armi di convincimento dopo aver proposto a Bini Smaghi "incarichi prestigiosissimi che lui però ha rifiutato. Che posso fare? Lo uccido?", taglia corto. In una giornata in cui si è visto messo all'angolo ed accerchiato dai leader Ue che senza giri di parole hanno messo sul banco degli imputati la politica economica italiana, Berlusconi coglie la palla per rilanciare il 'complotto' messo in campo dall'opposizione "anti italiana che getta pessimismo, sostenuta dalla stampa di sinistra copiata da quella estera".

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