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"Alla Regione un governo del terzo polo"

La proposta degli alleati di Lombardo che oggi siedono attorno a un tavolo a Roma. Al vertice i leader Udc, Fli e Api, ma non i governatore

PALERMO. Un governo del terzo polo alla Regione. Senza il Pd, almeno quello ufficiale, ma con la possibilità di raccogliere di volta in volta il voto dei moderati di tutti i partiti dell’Ars. È la proposta che oggi i leader nazionali e regionali di Udc (soprattutto), Fli e Api avanzeranno al termine di un vertice romano al quale però Lombardo non è stato invitato.
Oggi si riuniranno Fini con Carmelo Briguglio, Fabio Granata e Nino Lo Presti, insieme a Casini con Giampiero D’Alia e Francesco Rutelli con Riccardo Milana per discutere di alleanze nazionali in vista di elezioni in cui il terzo polo potrebbe correre da solo: Lombardo non ha mai formalizzato l’adesione al terzo polo e la posizione dei partiti va specificata per evitare possibili liste autonome al Senato. Il vertice è in questo senso un segnale a Lombardo per rompere gli indugi. Ma D’Alia metterà sul tavolo la questione del governo regionale. Le fibrillazioni nel Pd e la difficoltà nel portare avanti la Finanziaria hanno convinto l’Udc della necessità di una svolta. I vertici del partito sono convinti che il governo non supererà l’esame della Finanziaria «o al massimo si fermerà immediatamente dopo». E allora «l’unica soluzione rischia di essere un governo politico con solo i rappresentati del terzo polo». Sarebbe un esecutivo forte di poco più di trenta voti (Aps, Fli, Udc, Mpa e pezzi del gruppo Misto) ma che potrebbe contare sul sostegno d’aula eventuale di Forza del Sud e/o pezzi del Pd. Beppe Lumia - è il ragionamento -, non ricandidabile nel Pd, potrebbe guardare con interesse a questa soluzione.
Scenari, per il momento. Intanto però Innocenzo Leontini, capogruppo del Pdl, incontrerà oggi Rudy Maira (Pid) e Titti Bufardeci (FdS) per scrivere la mozione di sfiducia a Lombardo. Per Leontini «il testo è quesi pronto e può essere presentato subito». Ma se il Pid, dal ministro Romano a Maira si dice d’accordo, Bufardeci prende tempo: «All’incontro ci sarò. Ma bisogna valutare bene se e come farla». Parole che hanno un suono diverso all’indomani dell’incontro fra Lombardo e Miccichè in cui il sottosegretario ha chiesto al governatore di «mollare il Pd». Per Bufardeci «è un bene che il disgelo sia iniziato ma noi restiamo all’opposizione». Sul tavolo romano di oggi pomeriggio arriverà anche il tema delle Amministrative. Non è da escludere un accordo fra terzo polo e Pd, ipotesi che a Palermo farebbe crescere le quotazioni di Caterina Chinnici: la figlia del magistrato ucciso è un un tecnico su cui potrebbero convergere tutti i partiti dell’alleanza che guida la Regione.

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