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Pdl, Alfano dà la carica: "In Sicilia vinceremo di nuovo"

Il segretario nazionale fissa gli obiettivi: "Ricuciamo i rapporti con l'Udc e recuperiamo i frondisti". E su Berlusconi: "Il premier? Resta"

PALERMO. La parola d’ordine è «superare la sindrome da sconfittismo, perchè vinceremo di nuovo». Angelino Alfano la pronuncia nella prima uscita ufficiale a Palermo da leader nazionale del Pdl. E questa frase, poco dopo il taglio del nastro della nuova sede del partito in via Bonomo di fronte al porto, tutti i presenti la leggono guardando alle amminsitrative della prossima primavera.



L’ex ministro della Giustizia pianifica la fase due del Pdl partendo dal basso: via subito alla campagna tesseramenti da completarsi entro fine ottobre. Poi congressi provinciali entro dicembre. Infine, e soprattutto, primarie di coalizione per la scelta dei candidati a sindaco. Musica per le orecchie dei big berlusconiani che ora sono pronti a scaldare i motori. Lo è da tempo Francesco Scoma, che per questo ha contestato la candidatura alla cieca di Roberto Lagalla, rettore di Palermo con quotazioni in calo.



E ora anche Francesco Cascio ammette che «se si creano le condizioni politiche, come si fa a non essere onorati di fare il sindaco di Palermo? Sono disponibile a parlarne». Cascio, già presidente dell’Ars, lo dice anche con una battuta: «In fondo, mi piacciono i palazzi nel centro storico». Riferimento a Palazzo delle Aquile più che a Palazzo d’Orleans. Ci sarebbero sondaggi nelle mani dei vertici del Pdl che indicano proprio in Cascio il candidato più quotato. Le sue chances sono in ascesa e da alcuni giorni c’è anche il pressing di Alfano.



Va detto che anche Simona Vicari, nome sempre caldo sul tavolo dei big del Pdl, per la prima volta non ha detto no a priori: «Se ci si mette d’accordo su un programma che rivolti come un calzino questa città, allora io ci starei. Altrimenti è inutile». Non è quella smentita secca dei giorni scorsi. C’è poi Dore Misuraca che un pensierino potrebbe farcelo.



Senza dimenticare che anche l’area ex An inizia a scaldare i motori: Nania non ha escluso la corsa di uno fra Giampiero Cannella e Salvino Caputo.
Malgrado gli annunci ufficiali, non è detto che alla fine il Pdl non si ritrovi su un nome condiviso. Se ciò non accadrà, chiunque vinca le primarie del centrodestra se la vedrà comunque con la lista autonoma di Carlo Vizzini. Il senatore, ormai in rotta col Pdl, ieri non è andato all’inaugurazione della nuova sede: «Avevo altri impegni». Ma non esita a confermare lo strappo: «Continuo a lavorare a una lista autonoma, al di là delle appartenenze. Qui è peggio che a Napoli ma mi pare che nel Pdl non abbiano imparato la lezione delle scorse amministrative».



E nelle stesse ore in cui Alfano dava il via alla corsa nel Pdl, Giafranco Fini, anche lui a Palermo, toglieva dalla mischia Giulia Bongiorno: «Sarebbe eccellente. Ha una professione ben avviata e una carriera da parlamentare che svolge ormai stabilmente a Roma. Siccome è persona seria, penso che non sia interessata a metterci solo il nome». A questo punto, fermo restando che «Fli esprimerà una candidatura all’interno del Terzo polo» il nome dei finiani è quello del giovane deputato regionale Alessandro Aricò. Mentre nel centrosinistra saranno le primarie di gennaio a indicare il nome.

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