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Tagli a stipendi di sindaci e consiglieri, la maggioranza si oppone

L'ex assessore Leanza: "La Regione combatta gli sprechi, non la democrazia. Lombardo ritiri la norma". Anche l'Udc si schiera contro

PALERMO. "La Regione combatta gli sprechi, non la democrazia". Lo afferma il deputato regionale Lino Leanza (Mpa), commentando l'articolo della finanziaria regionale, varato dalla giunta che "tra l'altro riduce in maniera indiscriminata le indennità a sindaci, presidenti e consiglieri di comuni e province siciliani".
"Il taglio  delle indennità dal 20 al 40% agli amministratori degli enti locali, - osserva - si accanisce contro chi è stato scelto democraticamente dal popolo, rischia di riconsegnare la Sicilia alle lobby, ai poteri forti, ai ricchi, uccide la democrazia e quindi la partecipazione popolare".  Per Leanza: "La riduzione dell'indennità penalizza gli amministratori e mette seriamente a rischio l'esercizio democratico". "Vi sono amministratori che fanno politica attiva, che dedicano - dice - passione, dedizione e spirito di servizio a tempo pieno e che dovranno fare i conti con  un taglio che rischia di disincentivare l'impegno di centinaia di sindaci e consiglieri, per lasciare spazio a chi non fa il proprio dovere. Non è questa la casta da combattere".  "Faccio appello al presidente della Regione, - conclude - conoscendo ed apprezzando la sua sensibilità politica rispetto alla partecipazione democratica, affinché si adoperi perché sia ritirata questa norma".
L'Mpa ha poi corretto dicendo che "i tagli alle indennità vanno dal 20 al 90 %. I tagli sono così ripartiti 20 % ai presidenti e sindaci 90 % ai consiglieri comunali e provinciali 100 % ai rappresentanti di circoscrizione".Anche l'Udc è contro l'articolo della finanziaria e annuncia un emendamento per cambiarlo.
Secondo Rudy Maira, capogruppo del Pid all'Ars, invece "si rischia un'operazione populista che demotiverà tanti cittadini all'impegno politico e magari aprirà a una stagione in cui le cariche pubbliche verranno ricoperte per censo".

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