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Punti nascita, alt al taglio

In commissione Sanità all’Ars è stato deciso di sospendere per almeno un mese la pubblicazione del decreto che riduce di 23 le sale parto in Sicilia. L’assessore Russo: "La riconversione prevede l'assistenza nei presìdi ospedalieri con un ginecologo e un'ostetrica che valuteranno le condizioni delle pazienti e l'eventuale necessità di un trasferimento"

PALERMO. Alt al taglio delle sale parto in Sicilia. In commissione Sanità all’Ars è stato deciso di sospendere per almeno un mese la pubblicazione del decreto che taglia 23 punti nascita in Sicilia. E' stata accolta l’obiezione sulla procedura, in quanto il decreto non poteva essere emanato se prima non veniva sottoposto al parere della commissione di merito. Un passaggio procedurale consumato, dopo avere ascoltato le relazioni di Giuseppe Ettore e Paolo Scollo, in rappresentanza del comitato tecnico scientifico.
Non si è fatto attendere l’intervento dell'assessore regionale alla Salute Massimo Russo, che ha spiegato in Commissione Sanità all'Ars il decreto sulla riorganizzazione del "percorso" che prevede la riconversione di 23 punti nascita entro il 30 giugno del 2012. "Il decreto rispetta puntualmente le indicazioni del Piano sanitario regionale, approvato da questa Commissione e tiene conto dell'accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni che addirittura prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 1000 parti all'anno".
"In questi giorni ho sentito tante dichiarazioni demagogiche - continua Russo -, critiche e anche attacchi personali: magari fa parte della dialettica politica ma voglio porre una domanda, intendiamo rispettare le regole e gli accordi nazionali, spiegando con pazienza ai cittadini il perché dei provvedimenti oppure certa politica, ritenendo di essere onnipotente, vuole farne a meno?"
"La Sicilia, in passato, ha fatto registrare indici di mortalità superiori alla media nazionale - precisa - e ha ribadito che il provvedimento mira a garantire alle pazienti e agli operatori sanitari le condizioni di massima sicurezza potenziando i servizi di trasporto per le emergenze neonatali (Sten) e per il trasporto materno-assistito (Stam), sviluppando l'attività dei consultori, implementando le metodologie del parto indolore e riducendo i parti cesarei".
Per Russo "la riconversione dei punti nascita prevede che sia mantenuta l'assistenza nei presidi ospedalieri con un ginecologo (h 12) e un'ostetrica (h 24) che valuteranno le condizioni delle pazienti e l'eventuale necessità di un trasferimento con un'ambulanza dedicata".
"Per venire incontro alle esigenze dei territori – aggiunge - in linea con il Piano sanitario, abbiamo individuato i criteri adottati per le cinque deroghe (Corleone, Nicosia, Bronte, Mussomeli e Santo Stefano di Quisquina): la difficoltà di garantire, entro un'ora, il trasferimento delle pazienti verso strutture di secondo livello, l'ampiezza dell'area territoriale di riferimento e una media, nel quinquennio, di almeno 150 parti all'anno".
L'assessore Russo parla anche della situazione nelle isole, ricordando che "a Lipari si è registrata negli ultimi anni una percentuale molto elevata di bambini con pesanti deficit dovuti al parto. A Lampedusa che è una grande isola non è previsto il punto nascita ma solo un poliambulatorio eppure anche le mamme dell'isola, oltre alle tante donne immigrate, hanno partorito regolarmente e con la massima assistenza".

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