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Chiusure punti nascite, sit-in a Cefalù

CEFALU'. Un nugolo di palloncini colorati, tante mamme in attesa davanti all'ospedale di Cefalù e un solo slogan: no alla chiusura del punto nascite. Tra le centinaia di persone che hanno partecipato al sit in di protesta contro i tagli decisi dall'assessorato regionale alla sanità c'erano anche i sindaci di sette paesi del comprensorio. "Siamo qui - ha detto Giuseppe Muffoletto, sindaco di Gratteri - per difendere il diritto di fare nascere i nostri figli senza rischi e in una struttura che è un punto di eccellenza della sanità siciliana".     Molte le voci critiche contro il decreto dell'assessore alla Salute, Massimo Russo che sopprime tutti i punti nei quali non si raggiunge il tetto di 500 parti all'anno. Cefalù ne ha una media di 480 ma, come ha detto Luigi Marsala, primario di ostetricia e ginecologia - nel periodo 2005-2010 si è registrato un trend di crescita del 45 per cento". Il centro è una struttura di secondo livello e assicura un'assistenza anche diagnostica 24 ore su 24. "Sarebbe davvero assurdo sopprimerlo", ha commentato Barbara Santini, dipendente amministrativa dell'ospedale e in attesa di una bambina che nascerà a novembre.     Tutto il senso della manifestazione viene riassunto da un grande manifesto affisso alle vetrate dell'ospedale. Riprende il profilo di una donna incinta accanto alla scritta: "Io voglio nascere all'ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù".    "Malgrado tutto il centro non chiuderà, almeno fino a quando sarò al mio posto" è la sfida che, in chiusura, ha lanciato il presidente dell'ospedale, Stefano Cirillo

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