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Formazione, gli enti nel mirino dei controlli: "Tutto in regola"

Si difendono Anfe, Ancol e Ial Cisl: l'Ispettorato regionale del lavoro ha avviato delle verifiche perché avrebbero fatto assunzioni con contratti Co.co.pro pur avendo personale in cassa integrazione

PALERMO. «Abbiamo assunto personale esterno quando nei nostri enti non avevamo le professionalità con le qualifiche che ci servivano». Dicono di avere le carte in regola l'Anfe, l'Ancol e lo Ial Cisl, tre degli enti di formazione finiti nel mirino dell'Ispettorato regionale del lavoro perché avrebbero fatto assunzioni con contratti Co.co.pro, pur avendo personale in cassa integrazione.


«Abbiamo fatto contratti a progetto, perché nei nostri enti non c'erano professionalità con i profili di cui avevamo bisogno - spiegano Paolo Genco, presidente dell'Anfe regionale e Ketty Gangemi dello Ial Cisl -. Non abbiamo potuto attingere ai cassintegrati degli altri enti, perché l'albo non è mai stato pubblicato».  All'indomani dell'avvio dei controlli a tappeto negli enti e negli sportelli multifunzionali intrapresi dalla Regione, dopo che l'Ispettorato aveva rilevato che il Cefop aveva «assunto 80 soggetti con contratti a progetto» e altri enti fra quelli che hanno avviato la cassa integrazione (Ial Cisl, Anfe, Aram, Ancol ed Enfap) avrebbero fatto contratti analoghi, l'Anfe, l'Ancol e lo Ial Cisl sostengono di non aver violato la legge. Genco aggiunge che «l'Ispettorato all'Anfe non è mai venuto. Avrà preso questi dati dal sito del ministero del Lavoro». Carmelo Capone, presidente dell'Ancol, dice che «i contratti che l'ente ha fatto sono stati autorizzati dalla Regione».


Secondo la maggior parte dei sindacati, infatti, la base di partenza è una circolare dell'assessore Centorrino con cui si permette «il ricorso a personale esterno mediante stipula di contratti di prestazione professionale specialistica in casi eccezionali e solo dopo aver verificato che fra i disoccupati non ci siano le figure di cui l'ente ha bisogno». Per Ludovico Albert, dirigente della Formazione, «è possibile che questi enti abbiano rispettato le regole. È illegittimo, invece, che il Cefop che ha più di 800 persone in cassa integrazione abbia fatto ricorso a personale esterno».



Dal prossimo anno, intanto, diminuisce il costo di ogni ora di lezione assegnata a un ente. Dai 135 euro dell'anno in corso, con il nuovo Prof sarà di 129 euro per i quattro ambiti formativi (Formazione per i giovani «Forgio», Formazione ambiti speciali «Fas», Formazione permanente e continua «Fp» e per gli Operatori socio sanitari «Oss») e di 120 euro per i corsi Oif, obbligo di formazione e istruzione. «La cifra del costo standard - spiega Albert - è frutto di una procedura stabilita dai regolamenti europei. Abbiamo fatto un'analisi di mercato della regione e un'indagine dello storico della formazione siciliana, confrontandole poi con i costi standard della Lombardia e del Friuli.


Il costo di ogni ora l'anno prossimo anche se di poco cala, perché all'ente le spese per le insegnanti di sostegno o i costi amministrativi vengono pagati a parte. Inoltre, l'ammontare del finanziamento pubblico si ottiene moltiplicando il costo standard per il numero di ore che l'ente intende realizzare. L'ente adesso per avere il finanziamento dovrà realizzare l'intero corso e l'allievo non dovrà abbandonare le lezioni e partecipare ad almeno il 70% delle ore».

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