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Buona la prima di Ranieri e l'Inter torna a vincere in campionato

Esordio vittorioso del tecnico romano sulla panchina dei nerazzurri che battono a domicilio il Bologna per 3-1. Fondamentale il ritorno dal primo minuto che segna il primo gol. A segno anche Milito, Lucio e Diamanti per il momentaneo pari dei felsinei

BOLOGNA. Se una rondine non fa primavera, figuriamoci una sola partita sulla panchina dell'Inter. Ad ogni modo, in attesa di più corpose verifiche - con il Cska in Champions League e con il Napoli in casa - Claudio Ranieri bagna il suo debutto contro il Bologna con una bel 3-1 al Dall'Ara, rimpolpa l'anemica classifica nerazzurra e tiene fede al suo soprannome di 'aggiustatore'.     Una stretta ai bulloni in difesa, tornata a quattro - Chivu e Nagatomo sulle fasce, Samuel e Lucio centrali -; una cerniera di centrocampo con Obi, Cambiasso, Zanetti e il giovane Coutinho a galleggiare tra le linee con licenza di modificare a piacimento lo schema di gioco passando dal 4-4-2 in fase difensiva ad un 4-3-1-2 sui ribaltamenti di fronte; e, davanti, la coppia Forlan-Pazzini. E proprio il ragazzo che segna una 'valanga di gol' e piace tanto a Massimo Moratti, quello che Gasperini lasciava a lungo in panchina, è il segno della 'nuova Inter'.    Acclamato dallo spicchio milanese del Dall'Ara - che gli regala striscioni dolci come il miele - il 'Pazzo' corre a perdifiato, svaria su tutto il fronte d'attacco e incrocia sistematicamente con il 'puntero' uruguaiano, lasciando senza riferimenti la retroguardia rossoblù. Non a caso, dopo un'occasione sprecata da Samuel a tu per tu con Gillet su liscio di Portanova e un palo da fuori area colpito da Forlan, è l'ex sampdoriano a timbrare il vantaggio interista con una saetta, appena deviata dal portiere avversario, su pregevole combinazione Forlan-Cambiasso.    Una rete di potenza e precisione che scaccia i fantasmi di un avvio di stagione, personale e di squadra, decisamente da dimenticare. Primo vero sussulto di una partita - che il Bologna gioca con un attento 4-2-3-1, Ramirez, Kone e Diamanti a sostegno di Di Vaio unica punta - non troppo brillante, compassata, che la squadra di Ranieri controlla, per larghi tratti, senza troppo penare prima di incassare la rete del pareggio, su rigore di Diamanti; poi annullata dal penalty di Milito, appena entrato e bravo a procurarsi rigore per fallo da ultimo uomo di Morleo.     Niente di che, ma quanto basta per provare a invertire la marcia dell'era Gasperini mostrando una maggiore sicurezza e la voglia di recuperare il terreno perduto. In attesa del ritorno di Snejider, a casa infortunato, vero e proprio faro per la navigazione del vascello morattiano     Apparso più equilibrato, dopo un paio di giorni di cura Ranieri, ma ancora lontano dalla solidità disarmante dell'invincibile armata dell'era Mourinho e dalla briosa freschezza, quanto meno in attacco, della caravella costruita da Leonardo. Un vascello in grado di reggere - grazie anche al sacrificio in mezzo al campo di Zanetti e Cambiasso, capace di colpire una bella traversa dopo serpentina di Coutinho - l'urto del Bologna, che mostra una buona capacità di palleggio; oltre alle solite incursioni di Di Vaio e a qualche 'puntura' di Ramirez. Sogno non troppo proibito dell'estate interista, superbo su calcio da fermo e ispiratore di tutte le manovre offensive dei ragazzi di Bisoli. Generosi, attenti nell'applicare le direttive del tecnico - a un quarto d'ora dalla fine i punti in classifica per le due squadre erano pur sempre due a testa - trafitti dalla panchina più lunga dei rivali, capaci di ribaltare il risultato con l'ingresso di Milito, frizzante e buona spalla per Pazzini; e dalla verve di Lucio, a segno in una delle sue tradizionali incursioni nell'area avversaria per un 3-1 perentorio: forse un po' troppo duro per i padroni di casa, preziosissimo per la nuova avventura di Ranieri. L"aggiustatoré.

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