PALERMO. Tutto rinviato a martedì prossimo. La mozione di censura, presentata dal Pdl e sostenuta dal Pid, nei confronti dell'assessore regionale alla Salute Massimo Russo, un «tecnico» che fa parte della giunta siciliana sostenuta da Mpa, Fli, Udc e Pd non sarà esaminata oggi come previsto dal calendario dei lavori.
Lo ha stabilito il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, giunto a questa decisione dopo un lungo pomeriggio caratterizzato da una serie di schermaglie procedurali tra maggioranza e opposizione. In serata i deputati di Pd , Mpa, Api e Fli hanno annunciato di abbandonare l'aula; l'Udc, invece, ha deciso di rimanere e votare contro. «Non riconosciamo la decisione della presidenza dell'Ars di esaminare la mozione», hanno detto Antonello Cracolici, capogruppo del Pd e Francesco Musotto del Mpa. Per loro la discussione è «inammissibile». «A luglio sollevammo la pregiudiziale alla mozione. Oggi ce la ripresentano identica - ha detto Cracolici -. È ovvio quindi che non è cambiato nulla. Tra l'altro la scelta di questo strumento mi pare fuori luogo».
Una tesi condivisa dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo: «Parliamo di censura a un assessore ma si mette in discussione un settore del governo che rappresenta il 50% del bilancio è quindi una mozione di fiducia surrettiziamente presentata. E quindi va ripresentata in questa veste». La pensa diversamente il presidente dell'Ars, Francesco Cascio: «Se la mozione fosse inammissibile, ovviamente non saremmo qui a discuterne».
Tesi condivisa dal capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini. Per rispondere alle critiche sul suo operato Russo ha replicato a muso duro: «Basta non fare un passo indietro per stare un passo avanti» citando Giovanni Falcone. Ed ha inviato una memoria di 28 pagine al presidente dell'Ars: «Da uomo d'onore, cioè da soggetto istituzionale che svolge le funzioni con disciplina e onore come recita la Costituzione, ho fatto tutto ciò che era possibile - ha detto - per rispettare gli impegni assunti con il governo nazionale con la sottoscrizione del piano di rientro siglato dal precedente governo regionale». Per Russo «la mozione evidentemente non tiene in considerazione il fatto che tutte le azioni, gli atti e le decisione assunte dall'assessorato alla Salute sono controllate trimestralmente dai rigorosi tavoli tecnici dei ministeri competenti».
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