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Lombardo: "Sono per andare avanti"

Il presidente della Regione dopo la caduta dell'accusa di mafia: "Il peso che ho sopportato non è stato leggero. La decisione del Pd sull'alleanza? Non sarà definitiva"

PALERMO. «Mi aspetto che le forze politiche siano meno influenzabili da una vicenda che adesso si presenta in modo molto diverso»: è l’avviso ai naviganti che Raffaele Lombardo invia all’indomani dell’alleggerimento della sua posizione giudiziaria. Ci sarà un processo, il 14 dicembre, ma non per reati di mafia: verrà contestato un reato elettorale, voto di scambio.
Lombardo si mostra più sollevato senza nascondere però di essere ancora irritato per l’iter della sua vicenda: «Dimostrerò, stavolta nelle sedi competenti, che i fatti che mi vengono contestati non hanno fondamento. Nelle carte non c’è un solo rilievo, favore, appalto o inciucio che mi vede protagonista di qualche scambio. Sono assolutamente sereno».
A caldo, mercoledì, lo ha chiamato Gianfranco Fini. «Il presidente della Camera aveva detto che in certi casi bisogna fare un passo indietro. Ora si è fatto portavoce di chi pensa che la cosa sia molto diversa da come i giornali l’hanno presentata» rivela Lombardo aggiungendo di aver ricevuto telefonate anche da esponenti del Pdl. Poi il presidente cede alla tentazione di ironizzare su Berlusconi: «Un mio amico mi ha suggerito di non presentarmi al processo e di dire che ho un incontro a Bruxelles con Barroso».
È un Lombardo che vuol far sapere di avere ripreso saldamente le redini della Regione «anche se il peso che ho sopportato non è stato leggero, soprattutto all’inizio». Al Pd, che invoca dimissioni anticipate per suggellare l’alleanza col timbro delle urne, fa sapere che «sono per andare avanti. Certo, se i sondaggi mi dicessero che siamo al 70% e che la vittoria è certa, sarei un pazzo a non dare la possibilità a questa esperienza di proseguire per altri cinque anni». Ma non è così. E Lombardo sa che la partita della successione si è già aperta. Per questo evita di fare la prima mossa: «Candidarmi? Le mie scelte prescindevano e prescinderanno dalla vicenda giudiziaria. La mia poltrona è molto scomoda, potrei cedere il testimone». La sua strategia però non dipende più dagli alleati. Altro avviso al Pd, che lunedì decide sull’alleanza: «Dubito che prendano una decisione definitiva, non lo fanno mai».
Nel Pd è Beppe Lumia a scuotere il partito: «Cambiata la questione giudiziaria, il problema adesso è politico. Ci sono tutte le condizioni perchè in modo unitario chiudiamo un’alleanza strategica col terzo polo per vincere Amministrative e Regionali». L’asse fra l’area Cracolici-Lumia e l’area Innovazioni (Papania-Genovese) sta rafforzando la linea Lupo. Per Lumia alla Regione «ora bisogna andare avanti per varare le riforme». Ma l’area ostile a Lombardo non molla. Oggi a Enna ci sarà una riunione fra Mattarella, Crisafulli, Burtone, Russo e Capodicasa per preparare la strategia da tenere alla riunione di lunedì. Sarà riproposto il referendum, annuncia Enzo Bianco: «Lombardo è stato rinviato a giudizio per fatti che vedono coinvolta gente incriminata per reati gravissimi, che hanno a che fare con la mafia. Mi chiedo come faccia il mio partito a sostenere una giunta che non dà risultati soddisfacenti ed è guidata da una persona che intrattiene rapporti con persone dalle quale bisognerebbe stare lontani». La battaglia si sposta ora sulle Amministrative dove quest’area inizierà a sostenere Davide Faraone a Palermo malgrado il partito muova in direzione diversa.

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