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I difensori di Berlusconi: non va dai pm di Napoli

I legali presentano una seconda istanza per chiedere che il premier venga interrogato in qualità di imputato al Rybygate

ROMA. "Allo stato Berlusconi non si presenta ai pm di Napoli": così l'avvocato Piero Longo, uno dei difensori del premier, ha risposto all'ANSA riguardo alla richiesta dei magistrati di Napoli di sentire il presidente del consiglio quale testimone nel procedimento per un presunto ricatto ai suoi danni.
Una seconda istanza è stata presentata dai legali di Berlusconi per chiedere che, qualora  il premier debba essere interrogato dai pm di Napoli, ciò avvenga in qualità non di persona informata sui fatti, ma di imputato in un procedimento connesso, ovvero il Rubygate. Anche questa istanza, come la precedente, a quanto si è appreso, non troverà accoglimento. Il procuratore Giovandomenico Lepore ha sottolineato che resta ferma invece l'intenzione di ascoltare Berlusconi come testimone.

BERLUSCONI.
"Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che è mio interesse rendere, tanto che ho già inviato una dichiarazione scritta ma che ha, così come congegnata, l'aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo però come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge". Lo scrive il presidente del Consiglio in una lettera a Il Foglio.
"Io non mollo, caro direttore - scrive Berlusconi - Per quanto lo spionaggio sistematico e l'accanimento fazioso mi abbiano preso di mira, e con me vogliano arrivare a pregiudicare l'autonomia e la sovranità del Parlamento e del popolo elettore, c'é ancora in questo Paese, in questa Italia che amo e che è stata divisa da una partigianeria senza principi, un'opinione pubblica, un insieme di persone e di gruppi leali allo spirito repubblicano, una maggioranza di italiani che non sono disponibili ad avventure e a nuovi ribaltoni decisi nei salotti, nelle redazioni e in certi ambienti giudiziari".
Di qui il suo "appello" che "non deriva da interesse personale. E' un appello - spiega - in nome dei valori di libertà, di autonomia e di indipendenza dell'individuo di fronte allo Stato, un monito che viene raccolto ogni giorno da molti e il cui frutto sarà pronto per il giudizio dei cittadini quando si terranno, nel 2013, le prossime elezioni politiche".


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