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Mafia, Vigna: ridurre le 22 mila stazioni appaltanti

GELA. Intervenendo a Gela ad un convegno per la presentazione dell'Osservatorio Edilizia & Legalità, l'ex procuratore nazionale antimafia, Pier Luigi Vigna ha sollecitato "una reale unificazione delle 22 mila stazioni appaltanti esistenti in Italia" e il superamento delle "60 mila Soa, le società di organismi d'attestazione, difficili da controllare, all'interno delle quali, come è accaduto a Napoli, si annidavano camorristi come soci". Il giudice Giovanbattista Tona, presidente distrettuale dell'associazione nazionale magistrati di Caltanissetta, ha auspicato il varo del "Codice Antimafia" perché si crei nella legislazione italiana "un corpus unico di coerenza" nella lotta al crimine organizzato. Il presidente della commissione regionale antimafia, Calogero Speziale, ha annunciato che tornerà a sollecitare l'invio in aula all'Ars del suo disegno di legge (già passato in commissione affari istituzionali) perché "chi è rinviato a giudizio per reati che vanno dall'associazione per delinquere alla prostituzione minorile non può essere nominato assessore o ricevere altri incarichi in Sicilia nella pubblica amministrazione e decade se il contratto è in itinere". Al convegno, organizzato dalla Fillea-Cgil, hanno partecipato, tra gli altri, anche il segretario nazionale degli edili della Cgil, Franco Tarantino, e il procuratore della Repubblica del tribunale di Gela, Lucia Lotti, la cui battaglia contro l'abusivismo edilizio ha ridotto il fenomeno a un terzo rispetto ai dati registrati nel 2008 (da 323 a 112 costruzioni abusive). "Resta il problema delle demolizioni - ha detto Lucia Lotti - perché le imprese si rifiutano di partecipare alle gare per l'aggiudicazione di questi tipi di appalto".

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