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Manovra, spunta l'ipotesi del carcere per gli evasori fiscali

E' l'idea a cui starebbe lavorando il governo in vista delle modifiche alla manovra. "I dettagli non sono definiti, ma si dovrebbe intervenire anche sul versante della deterrenza penale", spiega una fonte del Pdl

ROMA. Un inasprimento delle sanzioni contro l'evasione fiscale, fino al ricorso del "deterrente penale" per chi si macchia di gravi reati fiscali. E' l'ipotesi a cui, secondo fonti del Pdl, starebbe lavorando il governo in vista delle modifiche alla manovra. "I dettagli ancora non sono definiti, ma si dovrebbe intervenire anche sul versante della deterrenza penale" nel contrasto all'evasione fiscale, spiega un autorevole fonte del Pdl.
L'inasprimento delle sanzioni e delle pene, spiega un altra fonte della maggioranza, potrebbe arrivare fino al carcere per chi si macchi di reati particolarmente gravi. Tuttavia, altre fonti parlamentari della maggioranza, sottolineano come in merito il premier, Silvio Berlusconi, nutrirebbe qualche perplessità anche in considerazione dell'estrema complessità del sistema fiscale. Il fatto che si lavori anche sul fronte penale, riferisce un'altra fonte della maggioranza, sarebbe confermato anche dalla presenza del ministro della Giustizia, Nitto Palma, all'incontro di oggi a margine della riunione del Consiglio dei ministri, in cui il governo - alla presenza del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti - dovrebbe mettere nero su bianco gli emendamenti alla manovra. "Non né abbiamo parlato, l'ho letto sui giornali, anche di questa riunione che non c'é stata. Non sono in grado di darvi una risposta". Risponde così il ministro della Giustizia, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Sempre sul fronte della lotta all'evasione, al Tesoro sarebbero al lavoro su un mix di misure che comprenderebbero controlli più efficaci, con un nuovo redditometro sui beni di lusso e, in caso di evasione, un sorta di concordato che agevoli il rientro delle somme dovute al fisco.

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