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I tagli della Regione su consulenti ed esperti

Lombardo e i dodici assessori dovranno tagliare almeno 6 dei 21 membri degli uffici di gabinetto. Il tutto è previsto dalla delibera di inizio agosto

PALERMO. La prima scadenza è fissata per oggi. Lombardo e i dodici assessori dovranno tagliare almeno 6 dei 21 membri degli uffici di gabinetto più 1 dei 4 componenti del Sepicos (il controllo interno), portando il totale alla quota massima di 18. Contemporaneamente dovrà avvenire il taglio del 30% dei consulenti. Il tutto è previsto dalla delibera di inizio agosto.
L’operazione riuscirà? Di sicuro dovrà tagliare 5 membri del suo staff l’assessore alla Famiglia, Andrea Piraino: da 23 dovrà scendere appunto a 18. Ma in almeno altri tre casi gli assessori saranno al riparo da tagli. «Noi siamo già in linea col nuovo tetto» ha detto ieri Gaetano Armao. E nella stessa situazione dovrebbero trovarsi l’assessore ai Rifiuti, Giosuè Marino, che ha 17 membri nello staff e potrebbe perfino assumerne un altro, e l’assessore all’Agricoltura Elio D’Antrassi il cui staff conta già 15 membri. Niente taglio anche all’assessorato alla Funzione pubblica, guidato da Caterina Chinnici. L’assessore ai Beni culturali Uccio Missineo dovrà dovrà licenziare un solo uomo.
In questi uffici un dirigente interno di terza fascia guadagna circa 70 mila euro l’anno (il suo licenziamento farebbe quindi risparmiare solo l’indennità aggiuntiva), mentre per gli esterni il compenso è di 3 mila euro netti al mese (che sarebbe un risparmio pieno). Se sulla carta il governo prevedeva di tagliare almeno 50 o 60 stipendi, occorrerà rivedere i calcoli al ribasso. Intanto all’assessorato al Territorio, guidato da Gianmaria Sparma, si sono dimessi due big, entrambi interni: è tornata all’assessorato alla Pesca, Rosanna Maneggio, che fino a ieri era il capo di gabinetto, ed è tornata all’Urega di Agrigento l’ormai ex capo della segreteria tecnica Antonella Bonsignore. Un terzo membro andrà via oggi portando così il totale da 21 a 18. Mentre l’assessore ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, ha ridotto di due il numero dei collaboratori.
Lombardo dovrà scendere da 28 a 18. E intanto ha già annunciato una stretta anche sui costi delle missioni dei dipendenti: «Non vedo perchè bisogna andare a dormire in hotel da 500 euro a notte quando si può sceglierne uno da 80». Il presidente ha anche annunciato che dopo lo scandalo della inattività dell’Arsea (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che costa 800 mila euro), si è dimesso il presidente: «Ugo Maltese con senso di responsabilità ha lasciato l’incarico. E comunque ancora neppure un euro è stato spesa da quell’agenzia».
Servirà invece un provvedimento di revoca dell’incarico nel caso di almeno tre dei quattro manager della sanità che hanno sforato il budget nel 2010. Hanno speso troppo Franco Maniscalco (manager dell’Asp di Siracusa), Salvatore Olivieri (Agrigento), Salvatore Giuffrida (Messina) e Giuseppe Calaciura (Catania). Almeno il primo dovrebbe sfuggire alla tagliola perchè il buco, inferiore al milione, avrebbe una giustificazione tecnica. Per tutti gli altri Lombardo ha detto ieri che «mi adeguerò alla decisioni di Russo. Ho un rapporto di fiducia con gli assessori e con Russo in particolare». Lo scontro sui costi dell’ufficio di Bruxelles finirà invece in tribunale. Lombardo ha deciso di querelare i Cobas che avevano denunciato l’assunzione senza concorso della figlia di Gedo Campo, dirigente generale dei Beni culturali. «Ma gli sprechi a Bruxelles - replica il Cobas - sono solo la punta dell’iceberg».

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