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Due giorni per ricordare Libero Grassi

Manifestazioni anche oggi i a Palermo per il ventennale del delitto dell'imprenditore che si oppose al racket

PALERMO. Due giorni in ricordo di Libero Grassi. I giorni della rivincita di tutte le persone oneste, di chi ha detto no al pizzo e di chi lo farà, di chi ha denunciato gli estortori e di chi, tutte le sante mattine, si sveglia con la voglia di legalità nel nome di Libero, Libero Grassi. Sono trascorsi vent'anni dall'omicidio dell'imprenditore tessile che con coraggio si oppose ai suoi aguzzini.
In via Alfieri, nel luogo esatto dove avvenne l'omicidio, c'è una macchia di vernice rossa che simboleggia il sangue di un uomo onesto. Vent'anni fa il pizzo era qualcosa che si poteva solo sussurrare all'orecchio, tranne per Grassi, che portò questa piaga sotto i riflettori dei mass media. Ma pagò un prezzo altissimo: prima fu lasciato solo da chi doveva appoggiarlo, dopo fu servito su un piatto d'argento ai suoi sicari.
Allora non c'erano le denunce, mentre adesso il ricorso alle forze dell'ordine e alla magistratura per fermare chi estortori è una costante che, messa sulla bilancia, pesa molto di più di anno in anno. Un eroe che ha reso la visione della vita più vicina alla legge, alle regole da seguire sulla strada dell'onesta. Messaggio che è entrato nel dna di tanti imprenditori, che hanno attraversato il fiume dell'incertezza e sconfitta la paura, affidandosi ai giudici, alle associazioni come Addiopizzo, Libero Futuro, allo sportello legalità della Camera di commercio per ricominciare a vivere. Alla stessa Confindustria, a cominciare dalla svolta sul codice etico imposta dal presidente Ivan Lo Bello, a Tano Grasso presidente del Fai. «Un salto di qualità per le associazioni di categoria — dice il presidente regionale di Confesercenti, Giovanni Felice —, ma non per il governo. Sul fronte della lotta al racket, la politica non ha credibilità, non ispira fiducia a chi dovrebbe denunciare le estorsioni».
Libero Grassi oggi è meno solo. Vent'anni sono passati anche per la vedova, Pina Maisano, che in tutto questo tempo ha piantato i semi della speranza nelle scuole: è diventata la «nonna Pina» di tutti i bambini che dentro hanno il fuoco della legalità.
Il ricordo di Libero Grassi sarà occasione di incontri e dibattiti. Fitto il calendario degli appuntamenti.
Dopo le manifestazioni di ieri, oggi, alle 7,30, si comincia con il raduno in via Alfieri per ricordare Libero nell'ora della morte, avvenuta alle 7,45. Alle 10 si aprirà l'assemblea nazionale della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane presso la sede del comitato Addiopizzo, in via Lincoln 131, con l'intervento, tra gli altri, di Alfredo Mantovano — sottosegretario all'Interno — e del procuratore Francesco Messineo. Alle 21, alla Tonnara Bordonaro, presentazione del libro «Libero, l'imprenditore che non si piegò al pizzo», di Chiara Caprì e Pina Maisano Grassi.

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