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Palermo, è allarme al cimitero dei Rotoli

Con l’impennata delle temperature la situazione è ancora una volta ai limiti dell’emergenza igienica. Centoventi le bare in deposito, una è "scoppiata". Cattivi odori e insetti dappertutto

PALERMO. A Palermo non si può neanche morire. La ricorrente lamentela dei frequentatori del cimitero dei Rotoli trova sempre più conferma dall’ennesima sconfortante visita al camposanto di Vergine Maria. Con l’impennata delle temperature, presso le sale adibite a deposito la situazione è ancora una volta ai limiti dell’emergenza igienica. A seguito dello «scoppio» di una delle bare in attesa di sepoltura, testimoniato dalle vistose tracce di segatura sul pavimento e sui gradini d’accesso, la camera mortuaria è stata interdetta al pubblico in attesa della bonifica fissata per domani.



Per l’occasione, a far compagnia ai feretri ancora privi di tomba soltanto cattivi odori e nugoli di insetti. A rendere ancor più inospitale il deposito anche i resti di un volatile lasciati a pochi passi dall’ingresso. Pressoché inaccessibile anche la sala Bonanno, con più di 70 bare a saturare uno spazio divenuto angusto per i morti oltre che per i vivi, impossibilitati a districarsi tra le salme e costretti ad omaggiarle dalla soglia dei locali. Gli ingressi dei depositi accolgono abitualmente lacrime e malcontento. «Stamattina – rivela una signora che preferisce non veder pubblicato il proprio nome - siamo stati costretti a lasciare in deposito una nostra parente dopo aver trovato occupata la cappella di famiglia, nonostante la documentazione che ci aveva fornito il cimitero certificasse la presenza di un posto libero». A monte del disguido – stando a quanto trapela dagli uffici dei Rotoli - è ipotizzabile il mancato spurgo di una salma indecomposta rinvenuta presso la sepoltura. Salma che per regolamento andrà eventualmente spostata nei campi d’inumazione.



A fronte di chi si accalora per assicurare una decorosa sepoltura ai propri cari c’è chi osserva con distacco il dolore altrui. «In questo cimitero – si lamentano Raffaella Grosso e Daniele Arculeo - c’è troppo trambusto. Il caos di mezzi e persone si presta ben poco al raccoglimento». Tra i viali qualcuno rivela di aver assistito a scene raccapriccianti: «Il mese scorso – racconta Tiziana Marrone - mi sono imbattuta nei resti di uno spurgo: casse da morto aperte, appena svuotate, con tracce di capelli e vestiti dei defunti esposti alla vista dei visitatori, bambini compresi». Sono in tanti a recriminare sull’assenza di controlli: «Nessuno – dicono Marco e Salvatore Lipari - si preoccupa di mantenere l’ordine. È per questo che i furti sono all’ordine del giorno». Anche chi non vorrebbe sbilanciarsi alla fine sbotta: «Rispetto all’inverno il cimitero è più curato – dice Ignazio Puccio -, ciononostante non si può non parlare di indecenza». Mentre l’uomo si allontana uno sciame di calabroni si accinge minacciosamente a prendere possesso di una tomba alle sue spalle.

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