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La scia di sangue dell’estate siciliana Le storie delle vittime e delle famiglie

L’ultimo incidente venerdì sera, sull’autostrada Palermo-Messina. A perdere la vita una donna di trent’anni e il figlio di appena un anno. Pochi giorno prima, un altro bimbo, sei anni, era morto lungo la statale Catania-Gela

PALERMO. Non ce l’hanno fatta a raggiungere il Policlinico di Messina. Sono morte durante il trasporto due delle cinque persone precipitate con l’auto da un viadotto dell’autostrada A20, che collega la città dello stretto a Palermo. A perdere la vita sono stati una donna di trent’anni, G. P., e il piccolo figlio, A. I., di appena un anno.

Sono volati per ventina di metri dal viadotto “Fiorentino”, mentre erano a bordo di una Renault. La macchina è finita su un terreno privato nel comune di Villafranca Tirrena (Me) e alla fine sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per estrarre i cinque dalle lamiere contorte dell'auto, che stava percorrendo - secondo una prima ricostruzione - un ponte alto 36 metri e procedeva verso Palermo.

Purtroppo quella di questa mamma e del suo bambino è una triste storia che, dall’inizio dell’anno ad ora, si ripete troppo spesso. Sono tante in Sicilia, infatti, le vittime dell’asfalto. Uomini, donne, giovani, famiglie, bambini rimasti uccisi mentre viaggiavano a bordo delle loro vetture, macchine o motori che siano.

Tra gli ultimi casi, c’è quello di un bambino di sei anni, originario di Palagonia, morto lungo la statale Catania-Gela. Il piccolo era su una Fiat Punto con il padre, la madre e un fratello di 22 anni che sono rimasti feriti e sono stati condotti nell'ospedale di Caltagirone. Secondo una prima ricostruzione la famiglia stava rientrando a casa da un matrimonio quando l'auto, per cause in corso di accertamento, è uscita di strada.

A Palermo, invece, è morto Raimondo Tarallo, di 83 anni. Sabato scorso era rimasto ferito in un incidente in via Lanza di Scalea, ma dopo il suo decesso la procura ha iscritto nel registro degli indagati anche il medico di guardia che lo aveva curato al momento dell'arrivo in ospedale. Raimondo Tarallo, infatti, era giunto a Villa Sofia in codice giallo: in un primo momento non sembrava in gravi condizioni, poi è peggiorato. A quel punto i familiari, pensando che non ci fosse più niente da fare, avevano deciso di riportarlo a casa, firmando le dimissioni. Nell'impatto era rimasta ferita pure la moglie, Evelina, ma che non è in pericolo di vita.

E infine, anche se la lista è di certo ben più lunga, negli scorsi giorni, un quindicenne, D. M., è rimasto ferito gravemente in un incidente stradale verificatosi nel quartiere di Fontanelle, ad Agrigento. L'adolescente era, in compagnia di un amico di 18 anni, su un ciclomotore Piaggio Liberty che si è scontrato frontalmente con una Renault Clio. Il diciottenne ha riportato una frattura al femore e la prognosi è di 40 giorni, mentre il minore è stato trasferito all'ospedale Villa Sofia di Palermo.

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