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L'Italia fa la "fiesta" alla Spagna

A Bari successo degli azzurri firmato Montolivo-Aquilani contro i campioni del mondo

BARI. Il sogno di una notte di mezza estate di battere i campioni del mondo sfruttando la loro arma, il palleggio, si è sorprendentemente realizzato. Cesare Prandelli, ct azzurro protagonista della visionaria scelta tattica, può essere molto soddisfatto: al di là di un risultato ottenuto nell'ingannevole logica estiva del pallone, la sua Italia cresce sul piano della mentalità e del gioco. Già questo, in tempi di crisi non solo economica, è una buona notizia per il tecnico di Orzinuovi.                 
Perché se è vero che agli spagnoli di Del Bosque mancavano, nell'amichevole di Bari, giocatori del calibro di Xavi, Fabregas Sergio Ramos e Puyol, è altrettanto certo che il 2-1 finale è risultato probabilmente persino 'stretto' per gli azzurri, raggiunti dopo il primo vantaggio di Montolivo solo con un rigore discutibile realizzato da Xabi Alonso e capaci di creare molte occasioni (tra cui un palo colpito), prima della botta di Aquilani resa vincente dalla deviazione di Arbeloa.
L'Italia del calcio, che torna così a battere gli spagnoli dopo 17 anni, e con lo stesso risultato, ha nell'occasione vari altri motivi di soddisfazione: la (finalmente) buona prova di Cassano, la consapevolezza di Pepito Rossi o la crescita di Criscito. Ma in buona sostanza tutto rimanda alla linea dettata da Prandelli: quella di giocarsela alla pari e senza furberie.

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