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Borse, giornata da incubo: l'Europa brucia 200 miliardi

Le prime a cedere terreno sono le Piazze asiatiche, ma il 'leit motive' non cambia nel vecchio Continente. Atene chiude a -6% mentre Milano registra un ribasso del 2,35%

MILANO. Per le Borse di mezzo mondo è l'ennesima giornata da incubo.
Le prime a cedere terreno sono le Piazze asiatiche dopo il downgrade del rating Usa deciso da Standard & Poor's. Il timore è che il provvedimento, primo del suo genere contro Washington, possa destabilizzare i mercati finanziari mondiali. Singapore, Seul e Shanghai finiscono così col viaggiare sui minimi del 2011.  
E il 'leit motive' non cambia in Europa. Nel vecchio Continente non basta la prospettiva di un intervento della Bce sui titoli di stato di Spagna e Italia. Il nervosismo che accompagna i listini da giorni si ripete con il settimo calo consecutivo. E' così un'altra seduta da dimenticare, una delle peggiori dall'avvio della crisi: l'indice d'area Stxe 600, che torna sui livelli di agosto 2009, cede oltre 4 punti percentuali. Uno scivolone che si traduce in oltre 197 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati.   
E la giornata è soprattutto in picchiata per Atene che chiude a -6% con l'indice guida Athex sotto la soglia psicologica dei 1.000 punti. Ma la debacle è totale con Parigi che lascia il 4,6% e Francoforte oltre il 5 per cento. Milano che oscilla pericolosamente con una seduta in perenne altalena in qualche modo cerca di limitar i danni anche se finisce col cedere il 2,35%. Resistono i bancari, un po' meno Fiat che collassa con le previsioni negative di Bofa Merril Lynch sul mercato europeo e nordamericano dell'auto e dei veicoli industriali.   
Nella sostanza l' 'Orso' si affaccia ufficialmente sui listini europei. Lo Stoxx 600 ha, infatti, ceduto il 20% dai massimi di febbraio: un calo di questa magnitudo segnala l'ingresso delle Borse in un 'bear market', cioé una forte crisi dei listini.  
Tornano, invece, a respirare i titoli di stato con gli acquisti da parte della Bce. Lo spread Btp-Bund dopo i 400 punti base della scorsa settimana, si riporta a 300, oscillando poco sopra i 290 punti con l'avvio di Wall Street da subito in forte calo.
Più stabile invece il differenziale di rendimento dei Bonos spagnoli con il Bund che viaggia sui 286 punti.

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