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Palermo, sequestrati beni per 200 milioni di euro a ex re dei supermercati

Le proprietà sono riconducibili all'imprenditore mafioso Paolo Sgroi, ormai deceduto. Dalle indagini emerse che l'uomo era a disposizione dei clan: un pizzino a sua firma venne anche trovato nel covo di Bernardo Provenzano

PALERMO. La Guardia di Finanza di Palermo su disposizione del Tribunale ha confiscato beni per 200 milioni di euro riconducibili all'imprenditore mafioso Paolo Sgroi, nel frattempo deceduto. Il patrimonio del re dei supermercati Sisa, ritenuto vicino al clan Lo Piccolo, era stato sequestrato nel 2008.    


Dalle indagini emerse che Sgroi era a disposizione dei clan: un pizzino a sua firma venne anche trovato nel covo del capomafia Bernardo Provenzano. E sempre i pizzini, questa volta sequestrati dopo l'arresto dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, hanno confermato il rapporti dell'imprenditore con Cosa nostra.  La confisca è stata disposta dalla sezione misure di prevenzione del tribunale e riguarda supermercati, quote di partecipazione di società di capitali, 25 immobili, una imbarcazione, contanti e 26 posizioni bancarie.   Il provvedimento è stato eseguito nonostante l'imprenditore sia morto perché le norme introdotte dal pacchetto di sicurezza due anni fa consentono l'applicazione delle misure di prevenzione agli eredi. Era già accaduto al capomafia Tano Badalamenti e all'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino

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