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Ticket sulle ricette mediche Russo: cercheremo di ridurlo

La decisione, contenuta nella manovra, contrastata dalla Regione. L’assessore alla Sanità: "Se è vero che dovrà essere pagato anche in Sicilia per una legge nazionale, è anche vero che stiamo valutando le possibilità di ridimensionare la spesa"

PALERMO. È scattato da ieri anche in Sicilia l'aumento del ticket sanitario di 10 euro sulle ricette mediche per la specialistica e la diagnostica ambulatoriale, previsto dalla manovra Tremonti.
Ma per l'assessorato regionale alla Salute, comunque, la partita non è chiusa. Perché il governo sta cercando di trovare delle misure compensative per reperire le risorse necessarie previste da Roma e attutire il peso dell'incremento sugli isolani: «Se è vero - ha detto Russo - che il ticket dovrà essere pagato anche in Sicilia in forza di una legge nazionale è anche vero che stiamo valutando tutti gli aspetti procedurali e finanziari per eliminare o comunque ridurlo sensibilmente». Una manovra che, approvata in pochi giorni, non ha permesso agli amministratori di pronunciarsi: «Un provvedimento che per la sua immediata entrata in vigore - ha continuato Russo - ha provocato disorientamento nei cittadini e negli operatori sanitari», ieri alle prese con una norma che non conoscevano e con tariffari non aggiornati. È possibile, quindi, che anche nei prossimi giorni nei pronto soccorso assisteremo a momenti di confusione. Nessuna strada privilegiata per la Sicilia, regione a statuto speciale. La norma, essendo una legge nazionale, va applicata automaticamente.
Russo non usa mezzi termini e va giù duro contro «l'ennesima penalizzazione per il Sud e per la Sicilia in particolare - continua -. Ancora una volta a Roma vengono adottati provvedimenti che penalizzano le zone più povere del Paese». È chiaro che l'aumento varrà per chi non è esente. Ad essere colpite saranno le fasce con un reddito superiore a 11 mila euro. Il nuovo ticket riguarderà le ricette mediche per tutti gli esami ambulatoriali (laboratori d'analisi, radiologia, visite specialistiche, mammografie, tac e diagnostica in genere). L'aumento va applicato al ticket della singola prestazione medica. Per fare qualche esempio, se finora il ticket di una radiografia o di una tac è costato 30 euro adesso i siciliani ne pagheranno 40. Nell'Isola era già in vigore dal 2002, invece, l'altro ticket da 25 euro sui "codici bianchi" per il pronto soccorso, che da ieri è scattato nelle altre regioni, riguardo al quale quale Russo ha precisato che emanerà «una circolare ai manager delle aziende per omologare il sistema di pagamento e sollecitare maggiori controlli sulla effettiva riscossione».
I sindacati chiedono al governo «di fare l'impossibile per evitare questo ulteriore aggravio per i siciliani - dice il segretario della Cgil medici, Renato Costa -. Già adesso è alto il numero di persone che per i costi dei ticket rinunciano ad eseguire esami di diagnostica. In questo modo, crescerebbe ulteriormente».
Un coro di critiche arriva dal Pd, durante un'assemblea con gli amministratori locali sugli effetti della manovra e sul federalismo fiscale, alla quale ha preso parte anche il parlamentare D'Antoni e il responsabile del partito per gli enti locali, Davide Zoggia. «La manovra finanziaria avrà effetti devastanti. Nel triennio sulla Sicilia peseranno circa due miliardi di tagli, dei tre complessivi che riguarderanno le regioni a statuto speciale», ha detto il segretario regionale, Giuseppe Lupo.

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