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Palermo, casi di congiuntivite all'Ucciardone: scatta la protesta

L'allarme arriva dai sindacati: "Due sezioni del carcere sono da chiudere". La direttrice Rita Barbera: "Contagiate poche persone, nessuna epidemia"

PALERMO. Casi di congiuntivite all’interno del carcere dell’Ucciardone. L’allarme è stato lanciato dai sindacati, che ribadiscono il grave problema sanitario all’interno della casa circondariale. Contagiati sia detenuti sia guardie penitenziarie, anche se i casi non sarebbero così numerosi da far parlare di epidemia. “Nel passato più volte abbiamo lanciato l’allarme per le pessime condizioni igenico-sanitarie del carcere, ormai vecchio e malandato – dice il dottor Rosario Di Prima, segretario della polizia penitenziaria Cgil-Fp – non è possibile che ancora oggi il personale sia costretto a vivere e a prestare servizio in locali insalubri e fatiscenti, con le celle che non vengono tinteggiate ormai da anni, con le pareti sporche e scrostrate, con la muffa di colore verde scuro dappertutto.L’ambiente ideale, purtroppo – continua – per la proliferazione di batteri e organismi tossici per gli esseri umani, come in questo caso. Circa 5 guardie si sono state contaggiati dalla congiuntivite. Servono azioni  forti per risolvere il problema igenico-sanitario, anche quella di chiudere questra struttura, ormai centenaria”.


Rita Barbera, direttrice del carcere dell’Ucciardone, conferma i casi di congiuntivite ma precisa che “non si tratta assolutamente di un’epidemia, visto che i casi sono ben pochi. Il personale è seguito e tenuto sotto osservazione, tutti sono in via di guarigione. Il medico, tra l’altro, ha detto che è una malattia che si può prendere ovunque. Da parte nostra – conclude – c’è sempre la massima attenzione per il problema igenico-sanitario delle nostre strutture”

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